Al Forum di Assago torna il Torneo Frattini

share on:

Sabato 21 ottobre, presso il Mediolanum Forum di Assago, si terrà il Torneo “Memorial Bruno Frattini”.

L’evento è organizzato dalla Sezione UILDM di Milano attraverso le sue squadre di electric wheelchair hockey, ASD Turtles e ASD Dream Team e il patrocinio di FIWH e del Comitato italiano Paralimpico. Quest'anno il torneo si svolgerà in un’unica giornata con la presenza di sei squadre, sia di A1 che di A2, suddivise in due gironi da tre squadre ciascuno: Dream Team, Turtles, Coco Loco Padova, Magic Torino, Sharks Monza e  Blue Devils Genova.
Durante la giornata ci sarà la possibilità di provare la boccia paralimpica, disciplina introdotta ai Giochi Paralimpici di New York del 1984, che viene praticata in oltre 50 Paesi. 

Riccardo Rutigliano, presidente della Sezione di Milano e promotore di questo sport fin dai primi anni ‘90, è tra i referenti e gli organizzatori della giornata. Lo abbiamo intervistato.

Cos’è e com’è nato il Torneo Frattini?
«Si tratta di un evento legato al wheelchair hockey, giunto alla sua 19ª edizione, nato per ricordare amici e soci che se ne sono andati prematuramente. Bruno Frattini è stato proprio il primo dei nostri giocatori a mancare e abbiamo voluto dedicargli questo torneo. In questa occasione diverse squadre si sfideranno».

Cos’è il wheelchair hockey?
«È uno sport inclusivo, adatto anche a coloro che sono affetti da patologie neuromuscolari come la distrofia di Duchenne. Si tratta di un’attività che per molti ragazzi con distrofia muscolare ha rotto un muro: sia quello della pratica sportiva, sia quello della socializzazione. Il wheelchair hockey ha incontrato subito il favore di molti, perché offre la possibilità di praticare uno sport a livello agonistico e al contempo  viaggiare e spostarsi conoscendo nuove realtà molto spesso simili».

Com’è nata questa attività?
«Si tratta di uno sport che si pratica in carrozzina elettrica, questo perché quasi tutti pazienti affetti da malattie neuromuscolari severe hanno una mobilità ridottissima e poca forza nelle braccia. È nato in Olanda alla fine degli anni ‘70 da alcuni insegnanti di educazione fisica che hanno ideato questa soluzione per consentire agli alunni con disabilità che avevano nelle loro classi di poter partecipare alla lezione».

Come si svolge?
«Le misure sono quelle di un campo da basket, adattato alle specifiche esigenze che ha chi ha questo tipo di patologie. Lo strumento cardine che ruota attorno a questa filosofia è lo stick, uno bastone fatto a croce di plexiglas che viene applicato alla pedana della carrozzina e consente di direzionare la pallina. I giocatori che hanno più forza nelle braccia possono utilizzare un’altra mazza. Ci sono chiaramente delle regole da rispettare, come ad esempio non tirare la pallina all’altezza superiore ai 20 cm  per non svantaggiare i giocatori che hanno meno forza . È stato ideato inoltre un sistema di punteggi che ha lo scopo di tutelare tutti i giocatori».

Un messaggio a tutti coloro che sono incuriositi da questo sport…
«Il mio consiglio è quello di venire a vederci in palestra finché ci alleniamo, oppure durante una partita. Vi faremo provare questa disciplina e sono certo che ne rimarrete entusiasti!» (v. b.)

Risorse aggiuntive: 
Ritratto di uildmcomunicazione

uildmcomunicazione