"Il coraggio dell’oltre", a Bergamo

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Bergamo Alta e il Convento di San Francesco (immagine tratta dal sito iterritoriparlanti.it) Bergamo Alta e il Convento di San Francesco (immagine tratta dal sito iterritoriparlanti.it)

Venerdì 24 gennaio, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi di Bergamo, si terrà il convegno Il coraggio dell’oltre promosso dalla Sezione bergamasca della UILDM in collaborazione con l'ANFFAS locale, con la Cooperativa Namastè, l'Università e il Museo Storico cittadino. Nello stesso giorno, sempre a Bergamo, presso il Convento di San Francesco
 in Piazza Mercato del Fieno verrà inaugurata la mostra Il silenzio della ragione.

«Lo scopo di queste iniziative - afferma Olivia Osio, responsabile della Progettazione Sociale per la UILDM di Bergamo - è quello di promuovere cultura e sensibilità attorno a temi verso i quali non possiamo essere disinteressati. L'indifferenza rappresenta l'anticamera di un movimento che può portare al ripresentarsi di fenomeni che non sono scomparsi perché appartengono all'uomo, alla parte di ombra che abita la sua interiorità. Solo rimanendo svegli e attenti, solo prestando attenzione alle sfumature potremo sventare nuove pericolose tentazioni di epurazione».

Forti e interessanti i temi trattati nell'ambito delle due iniziative: lo sterminio in nome della purezza della razza, l’eliminazione delle imperfezioni e delle anomalie, il calcolo economico che trasforma le persone in pesi, le pratiche persecutorie a Bergamo, la responsabilità degli operatori, l’esperienza della segregazione nei manicomi, le origini e le evoluzioni dei dispositivi nati con la funzione di dominare.
Il convegno Il coraggio dell’oltre rappresenterà un’occasione di riflessione e confronto su una parte della storia, affinché ciò che è stato non si ripeta. La mostra Il silenzio della ragione sarà allestita fino al 2 marzo e si articolerà in tre sezioni: la prima dedicata all’artista Tarcisio Merati, recluso per anni all’interno del manicomio di Bergamo; la seconda alla persecuzione delle persone con disabilità attuata dai regimi totalitari in Germania e in Italia; la terza, infine, alle fotografie di Fabrizio Sclocchini esposte al Museo della Follia, museo itinerante della Fondazione Sgarbi.

Olivia Osio continua: «L'iniziativa nasce dal desiderio di ricordare un pezzo di storia che sovente si tende a rimuovere: lo sterminio di persone con disabilità avvenuto durante il nazismo. Lo scorso anno, in occasione della Giornata della Memoria, ebbi modo di vedere un servizio al telegiornale: veniva presentata una mostra curata dall'ANFFAS di Bologna dal titolo "Ricordiamo". Quelle immagini mi colpirono e mi portarono a proporre di fare giungere la mostra a Bergamo. Al contempo, mi fecero ripensare ad altre immagini viste a Matera, presso il Museo della Follia. Si generò, dunque, l'idea di dare vita a due iniziative, un convegno e una mostra, che portassero a riflettere su due luoghi - il lager e il manicomio - nati per segregare, per controllare, per correggere, per annientare l'individualità. Questo pensiero iniziale si è arricchito grazie alle collaborazioni nate nel frattempo con importanti realtà della nostra città». (V.B.)

Per ulteriori informazioni:
Sezione UILDM di Bergamo, Via Leonardo da Vinci, tel. 035/343315.

 

 

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Margaret

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