Il Presidente della UILDM ai Mondiali di wheelchair hockey

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Alberto Fontana a Lignano

Il presidente nazionale della UILDM Alberto Fontana a Lignano Sabbiadoro

Il presidente nazionale della UILDM Alberto Fontana ha presenziato alla seconda giornata dei Campionati Mondiali di wheelchair hockey, in corso di svolgimento a Lignano Sabbiadoro (Udine).
Giocatore lui stesso - anzi uno dei primi in Italia a giocare a wheelchair hockey - crede fermamente nell’importanza di questo sport e ne appoggia con entusiasmo la diffusione.

«All’inizio degli anni Novanta facevo parte del Gruppo Giovani UILDM e proprio uno di noi, del gruppo, ce ne parlò per la prima volta, avendolo conosciuto in Nord Europa: era Puccio Maccione. Grazie a lui abbiamo cominciato a informarci e poi a costruire una piccola squadra. Eravamo in pochi ma ci divertivamo parecchio».

Ci avevano creduto davvero, quei quattro, cinque giovani, al punto da contagiarne altri e da arrivare oggi a una diffusione di questa disciplina nel territorio italiano che è piuttosto capillare. Ci sono venticinque squadre sparse nelle diverse regioni della penisola.

«Quando una persona ha limitazioni fisiche simili alle mie, dà per scontato che non potrà mai praticare uno sport, e certamente non a livello competitivo. Conoscere il wheelchair hockey ha significato moltissimo nella vita mia e di moltissime altre persone con malattie neuromuscolari. Avere scarse risorse non significa avere scarse abilità. Alcuni di noi hanno l’approccio mentale di uno sportivo di alto livello, ma le limitazioni del corpo non ci permettono di sperimentarci davvero nella pratica. O meglio, dovrei dire, non ce lo permetterebbero se non esistesse il wheelchair hockey. Questa pratica sportiva apre infatti le porte dello sport a tutte le persone con disabilità, tali da non essere qualificate per nessuno altro sport».

Per Fontana lo sport è soprattutto la possibilità di sperimentare molti sentimenti: «Vincere, perdere, attendere di entrare in campo, studiare l’avversario, arrivare vicini alla porta, correre veloci sulle carrozzine, concentrarsi sulla tattica. Non avrei mai pensato, prima, di poter vivere tanti sentimenti tutti insieme e così intensamente. Per questo secondo me dovrebbero provarci in tanti, a conoscere sulla propria pelle questo sport».

«Ma giochi ancora?», gli chiediamo. «Sì, con la mia squadra. Con loro ho partecipato a tre Campionati Italiani e agli Europei. Mi sento il “vecchietto del gruppo”, perciò limito la mia presenza e lascio lo spazio ai più giovani, ma ho ancora il desiderio di provare quelle emozioni, di giocare, di entrare in una competizione. Sono una persona molto competitiva e all’inizio era stato questo a coinvolgermi maggiormente. Un po’ alla volta, però, mi sono accorto che far parte di una squadra significa anche molto altro, significa condivisione. Di emozioni, di gioco, ma anche di momenti di vita quotidiana, di confidenze, di amicizia».

Interessante sapere qual era il ruolo di Fontana nella squadra, perché forse anticipava il significato della posizione istituzionale che oggi ricopre all’interno della UILDM. Fontana era il regista, quello cioè che creava, costruiva le situazioni in modo che gli altri potessero trovare buone opportunità di segnare. Un ruolo, a ben guardare, non molto diverso da quello di presidente di una grossa associazione. (Barbara Pianca)

 

Dettagli, approfondimenti e notizie vari sui Campionati Mondiali sono disponibili nel sito dedicato all’evento, raggiungibile cliccando qui.

Per ogni ulteriore informazione: Ufficio Stampa FIWH (Barbara Pianca), tel. 328 3466950, piancabarbara@gmail.com.

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Margaret

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