Mi fai multare perché occupo il parcheggio? Ti buco le gomme!

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Antonio Piazza, un gesto davvero inqualificabile, il suo

Fa ancora discutere, la vicenda paradossale ma purtroppo squallidamente reale, accaduta a Lecco all’inizio del mese di ottobre. Antonio Piazza, presidente dell’Azienda lombarda per l’edilizia residenziale (Aler) di Lecco e dirigente provinciale del Pdl, occupa con la sua Jaguar il parcheggio riservato a una persona disabile. Questi segnala l’abuso ai vigili, che multano il Piazza e lo costringono a spostare la vettura. Tutto finito? Macchè!

Rimasto solo, il Piazza si avvicina alla vettura della persona con disabilità e gli buca le gomme. Proprio così. Per vendetta. Per essersi ribellato al sopruso subito. Ma per sua sfortuna (ed eterno, pubblico ludibrio), la scena viene ripresa dalle telecamere.

Se il suo volto non fosse stato immortalato dai video, difficilmente si sarebbe potuto credere che a bucare le gomme di quell’automobile era stato proprio lui, Antonio Piazza, dirigente tra l’altro dell’ente regionale che assegna le case di edilizia popolare e quindi teoricamente preposto a salvaguardare le esigenze di persone in situazioni di difficoltà.

Quelle telecamere, sfuggite al suo sguardo, sono valse più di una testimonianza: nei filmati c’è la prova che a commettere quell’atto sconsiderato e incivile è proprio lui, il Piazza. Ma c’è anche, a ben vedere, la prova che il potere politico nel nostro Paese ha raggiunto livelli di sopraffazione e protervia inauditi.

Non solo i nostri politici, a tutti i livelli, non si vergognano di sguazzare nell’illegalità, ma non si preoccupano più nemmeno di nascondersi: ormai rubano, prevaricano e intrallazzano a man salva e alla luce del sole. Perché intimamente convinti che a loro sia tutto permesso e che la gente non ci faccia neanche più caso.

Beh, questa volta invece ci abbiamo fatto caso. E sono stati costretti a farci caso persino i dirigenti del partito del Piazza, che tra l’imbarazzato e il seccato hanno chiesto e ottenuto le dimissioni dell’immeritevole dirigente da entrambe le cariche ricoperte. Ha dichiarato il senatore Mario Mantovani, coordinatore Pdl in Lombardia: “E’ una vicenda triste che ci ha colto di sorpresa: abbiamo chiesto a Piazza le dimissioni dall'Aler e dal partito e segnaleremo il caso ai probiviri. È finito il tempo dove tutto era consentito. Si ricomincia anche da queste cose: si tratta di un gesto inconsulto da condannare sul piano umano, morale e politico”.

Prendiamo atto della voglia di rinnovamento che sembra emergere nel Pdl lombardo, ma non siamo d’accordo nel rifugiarci nella facile e accogliente tana mentale del “gesto inconsulto”. Una persona che ricopre incarichi importanti e di responsabilità dovrebbe essere immune dai raptus e dai colpi di testa. E di solito poi, chi viene colto da un raptus non aspetta di rimanere solo per mettere in atto il “gesto inconsulto”.

E, soprattutto, non tenta maldestramente di negare l’evidenza e poi altrettanto goffamente di minimizzare l’accaduto, una volta scoperto, senza dimostrare il minimo pentimento. Le sue giustificazioni: “C’è chi ha fatto cose peggiori” e “Mi sono sempre comportato bene e l’altro giorno ero a pranzo con 36 disabili” (ma si sarà ricordato di pagare il conto? N.d.a.). Fiorito docet.

Fiorito il quale ha dichiarato che, in fondo, tutto quello che ha fatto era perfettamente legale. È proprio questo il punto. Ormai tutto, anche le cose più discutibili o infamanti rientrano nella legalità, nella norma. E a batterci per i diritti, per l’onestà e per la gestione di un ruolo o di una carica con spirito di servizio, siamo rimasti veramente in pochi.

Meno male che almeno all’estero sembrano ancora avere una visione obiettiva di certi avvenimenti e uno come Piazza viene tuttora visto per quello che è e quindi descritto, ad esempio dal corrispondente del Telegraph, Nick Squires, come “un campione di irraggiungibile arroganza”.

Riccardo Rutigliano

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Margaret

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