Cinema e accessibilità

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Il Natale è alle porte ed è tempo di vacanze, tempo libero e spensieratezza. Sono molti i film in uscita in questo periodo. Il cinema è uno dei luoghi che fanno più sognare: racconta storie e permette di viaggiare con la fantasia in assoluta libertà. Ma la settima arte è davvero accessibile a tutti? Abbiamo raccolto le esperienze di alcune persone con disabilità provenienti da varie città d’Italia.

«Come da diverso tempo l'esperienza ci insegna, nei luoghi più moderni e appartenenti a grandi catene spesso il primo problema che viene superato in modo oserei dire egregio è quello delle barriere architettoniche. Anche rispetto al tema dell'accessibilità delle sale cinematografiche, la presenza di multisala appartenenti a grandi catene ci permettono di andare sul sicuro e essere tranquilli di non dover combattere con scalini o porte troppo strette. Sul territorio di Pavia/Milano personalmente mi dirigo soprattutto verso lo TheSpace di Rozzano un po' per una questione di vicinanza da casa, un po' perché nella città di Pavia ad oggi è presente solamente un cinema la cui accessibilità è comunque complessa in quanto prevede il passaggio in una galleria commerciale e la richiesta di utilizzo dell'ascensore. Tra le varie "catene" di gestori rispetto all'accoglienza in sala mi trovo molto meglio in quelli gestiti da TheSpace in quanto ad esempio, per le poche volte che ho frequentato le sale UCI ho sempre trovato il posto riservato a persone su sedia a rotelle in prima fila e, questo, compromette notevolmente la visione di un film. Rapporto sulla qualità del servizio e prezzo sempre trovato molto conveniente, restando seduto sulla carrozzina non pago il biglietto è l'accompagnatore paga la tariffa ridotta. Unica pecca rispetto alla partecipazione può essere quella di un numero limitato di posti per persone su sedia a rotelle, questo però credo riguardi più il fattore sicurezza».
Fabio, Pavia

«All’UCI di Verona ci sono 12 sale, sei delle quali riservano il posto disabili sotto lo schermo, quindi diventa improponbile guardare un film. Spesso le sale non sono molto riscaldate e un ambiente in cui fa freddo non è indicato per chi ha una disabilità fisica. Un altro problema che riscontro sono i posti riservati ai disabili in ogni sala: uno per il TheSpace cinema e due per l’UCI. Prenotare per andare al cinema perché altrimenti si rischia di arrivare e trovare il posto già occupato mi sembra davvero un’ingiustizia. Una soluzione a questo problema potrebbe essere quella di riservare l’ultima fila alle persone in sedia a rotelle, eliminando le poltroncine. Personalmente mi trovo molto bene al Cinecity di Mantova, un multisala accessibile in cui il disabile può stare dietro e paga il biglietto, mentre l’accompagnatore entra gratuitamente».
Max, Isola della Scala (VR)

«Io amo molto il cinema. Per molto tempo ci ho rinunciato per problemi legati alla disabilità, poi ho ricominciato a frequentarlo. Non tutte le sale però sono accessibili, spesso ci sono le scale e mancano gli ascensori o gli scivoli. I sedili talvolta sono stretti e questo aspetto è scomodo per una persona con disabilità fisica. Per quanto mi riguarda, facendo fatica a deambulare, riscontro spesso una pavimentazione sconnessa e non facilmente percorribile. Inoltre all’ingresso della sala ci sono dei tendoni pesantissimi che, se non vengono spostati dal personale di servizio come spesso succede, diventano davvero pericolosi e possono essere un problema per chi ha un ausilio, ma anche per le persone anziane o per i bambini. Vicino a casa mia c’è un cinema molto bello con due sale una al primo piano e una al piano terra. C’è il montascale, ma il titolare quando lo mette in funzione sembra che faccia un’impresa impossibile. Il rischio che la persona con disabilità venga ghettizzata, come spesso avviene nella nostra società, è dietro l’angolo. Insomma, è una tragedia!».
Noria, Torino

«A Cornaredo abbiamo un auditorium con una sala per le proiezioni. È una struttura piccola ma per quanto mi riguarda mi trovo bene. I posti per i disabili sono fissati uno in prima fila e uno nelle ultime. Ovviamente quello in prima fila è più adatto se devi assistere a una rappresentazione teatrale, diversamente sarebbe davvero scomodo. Il biglietto è gratis sia per me sia per l'accompagnatore».
Silvia, Cornaredo (MI)

«Io sono un amante del cinema e quindi a Verona li ho girati un po’ tutti. La mia opinione: il Fiume è un bel cinema, i bagni sono accessibili ma c’è uno scalino all’ingresso e in sala non c’è un posto riservato alle carrozzine, quindi è necessario posizionarsi di lato e farsi venire un bel torcicollo.  Il cinema Kappadue è spazioso e all’interno c’è un posto riservato alle carrozzine e una rampa all’ingresso. Per salire sul marciapiede a cui si accede allo scivolo però c’è uno scalino abbastanza alto e questo limita l’indipendenza. Il Diamante ha le scale e quindi l’unica possibilità è mettersi in ultima fila. I bagni sono stretti e difficilmente accessibili. Il Multisala Uci è il peggiore di tutti, la metà delle sale riservano i posti carrozzina in prima fila e non vedi niente, la pulizia lascia desiderare, sopratutto nei bagni. TheSpace cinema per quanto mi riguarda è il migliore. Entro gratis e l’accompagnatore paga il biglietto ridotto. I posti riservati ai disabili sono nella fila centrale e nell’ultima fila, ma la visibilità è sempre ottima. Il sedile a fianco della carrozzina è libero, quindi se vuoi puoi sederti sul sedile normale».
Jules, Verona

«Sono nato e tuttora vivo a Bologna, città considerata all’avanguardia in fatto di barriere architettoniche. Posso essere d’accordo in parte perchè quando si parla di barriere si tende a generalizzare troppo, pensando che si tratti solo di eliminare gradini o scale. Invece no! Si dovrebbe parlare di accessibilità nei luoghi pubblici che spesso hanno entrate troppo strette o spazi interni talmente ridotti o pieni di tavoli o scaffali dove diventa impossibile girarci in carrozzina. A Bologna posso dire che alcuni cinema - escludendo le multisale - sono stati ristrutturati pensando all’abbattimento delle barriere architettoniche e dove non è stato possibile hanno comunque cercato di renderli accessibili sfruttando le uscite di sicurezza. Così come nei teatri: Bologna ne offre diversi anche di vecchia costruzione dove era impossibile una ristrutturazione che prevedesse l’abbattimento di barriere, ma che comunque hanno pensato di ovviare con scivoli e pedane mobili coadiuvate dall’aiuto del personale! Tutto sommato, posso affermare che a Bologna lo spettacolo è accessibile a tutti!».
Fabrizio, Bologna

«Il cinema Anteo è stato ristrutturato recentemente (male dal punto di vista dell'accessibilità) e ampliato, portando le sale da quattro a dieci e spostando la biglietteria in un posto inaccessibile alle persone in sedia a rotelle. Inizialmente l’accesso era impraticabile anche a chi deambula con bastoni o stampelle poichè i corrimano sono stati aggiunti solo dopo una mia vibrante lettera di protesta, alla quale ha fatto seguito un incontro con la direzione del cinema che ha accettato qualche consiglio. Il cinema multisala Plinius, ristrutturato negli anni '90, ha sale accessibili e ascensori ma l’accesso è impossibile. Nessuna delle sette porte di ingresso infatti è fornita di scivoli per superare un gradino di 20 cm di altezza, le porte sono di cristallo e senza maniglie. Per entrare è necessario suonare un campanello mal segnalato, aspettare che un addetto si faccia vivo e azioni un montascale ancora impacchettato.
Spesso sono i progettisti a sbagliare: scelgono l'adeguamento più economico a progetto già presentato, con soluzioni che mettono i disabili nelle condizioni di dover chiedere aiuto e dipendere da altre persone, obbligandoli a rimarcare pubblicamente la loro diversità».
Lucio, Milano

«A Roma ci sono tantissime sale cinematografiche di diverso tipo, dalle più vecchie alle più recenti. Personalmente sono un appassionato di cinema e ci vado spesso: mi piace davvero vivere questa esperienza e adoro l’idea di andare in un posto in cui il tempo si ferma e ci si dimentica del telefono per un paio d’ore.
Mi piacciono i film e spazio di genere, dai più profondi ai più leggeri. Per motivi logistici mi sono trovata a fare delle scelte legate all’accessibilità. Frequento il TheSpace, poiché è vicino a casa mia ed è un multisala con diciotto sale completamente accessibili e comode. Paga il biglietto solamente l’accompatore, il che mi sembra un controsenso visto che teoricamente io potrei essere un cliente come gli altri, mentre la persona con me potrebbe essere lì solamente per aiutarmi. L’unica cosa che posso lamentare è che nelle multisale offrono solamente film commerciali, se si vuole vedere qualcosa di un po’ più particolare si devono attendere eventi come ad esempio gli Extra, che propongono film in lingua originale. Quando voglio vedere un film d’autore vado al Greenwich, una sala del quartiere Testaccio, antica ma ristrutturata di recente».
Manuél, Roma

«A Caserta ci sono due cinema grandi e accessibili sia per quanto riguarda le sale,  sia per gli ingressi e i bagni: il BigMaxi Cinema e l’UCI. Sono strutture belle, moderne e il rapporto qualità prezzo è buono,  paga il disabile e non l’accompagnatore. La mia esperienza è più che positiva, la situazione dei teatri invece è disastrosa».
Vincenzo, Caserta

(v. b.)

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