Il nome della Cosa

share on:
il nome della cosa

Dalla rubrica "Il mio distrofico" di Gianni Minasso, pubblicato sul n. 196 della rivista DM.

Nessun dubbio, ribadiamo che le parole sono importanti (e l’abbiamo constatato la volta scorsa con Distrofik). Ma allora si deve usare Handicappato o Portatore di handicap? Disabile o Diversamente abile? Le espressioni con cui chiamare gli antichi Infirmi sono ormai diventate le liane di un’intricatissima giungla, in cui pure i Normodotati si trovano a loro agio come gattini in autostrada. Gli esperti e i profani si sono buttati a corpo morto sul tema con più o meno dotte disquisizioni, persino su questa stessa rivista, ma alla fine se ne esce più confusi di quando si è entrati. Quale termine usare? Perché?

Da un po’ di tempo mi scappava di scarabocchiare qualcosa su ‘sto bailamme, anche per il bisogno di respirare un po’ d’aria fresca. Approfittando quindi “dell’irresponsabilità dei responsabili” di DM, proporrò adesso un breve elenco di coloriti varianti (politically incorrect), dettate dalla mia lunga esperienza a bordo di una carrozzina. Naturalmente negherò sempre di aver scritto quanto segue. Perdonatemi, se potete.

Ah, dimenticavo. Cari Normodotati, attenzione a non ridere troppo, perché ce n’è anche per voi: Deambulanti, Ugualabili, Dishandicappati, Portatori di normalità eccetera.

 

CULISUDATI
Non c’è verso, potremmo scegliere tutti i tipi di cuscini esistenti, semplici, in gel, antidecubito, posturali, memory e via di questo passo, ma standoci seduti sopra in permanenza l’effetto sarà sempre lo stesso: la produzione del titolo di questo paragrafo, cioè di quel liquido incolore, salato e odoroso, secreto dalle ghiandole sudoripare e inzuppante le nostre onorate chiappe.

CIZERODUE, CONTRASSEGNATI, PORTATORI DI PENSIONE, SALTACODE
Questo gruppetto di vocaboli ha come denominatore comune i privilegi goduti da chi fa il disabile tutti i santi giorni. Andando per ordine ritroviamo allora i benefìci procurati dalle esenzioni sanitarie, dal possesso del mitico salvacondotto per parcheggiare, dalla riscossione di un minimo di conquibus mensili e dal bypassare le file di pensionati alla posta.

BADATI
Noi distrofichetti abbiamo spesso bisogno di professionisti (purtroppo, in alcuni casi, si fa per dire) dell’assistenza per quagliare giornate appena appena decenti, vero? E allora voilà, possiamo diventare a tutti gli effetti i participi passati del verbo badare.

DIVERSAMENTE DISABILI
Tenetevi forte: siccome l’odiato Diversamente abili viene spacciato con la giustificazione che “tanto lo siamo tutti”, perché allora non modificarlo leggermente, gongolanti dalla consapevolezza di “essere tutti, in qualche modo, disabili”?

OPERATORI CARROZZATI
Dopo gli Operatori ecologici, quelli scolastici e financo quelli cimiteriali, viene da chiedersi: e noi? Niente paura, nella spartizione della torta linguistica ne è rimasta una bella fetta anche per chi “opera” in carrozzina, acca 24.

AFFONDA-INPS, LOGORAVOLONTARI, ROVINACALZOLAI, SCHIACCIACALLI, SPINGI-SPINGI
È facile risalire alle varie etimologie collocate alla base di questi appellativi, per noi poco lusinghieri. In ordine di apparizione troviamo le zavorre dell’ente pensionistico nazionale, gli sciupatori di volenterosi, i non acquirenti di scarpe, i maldestri manovratori di carrozzine e i bisognosi di impegnative spinte delle manuali.

RESILIENTI
Nella tecnologia dei materiali, la resilienza è il grado della loro resistenza alla rottura. Estendendone il significato ai bipedi, il termine identifica chi reagisce con forza a traumi e difficoltà. La definizione, molto d’élite (e quindi da usare con parsimonia), può quindi essere appannaggio dei disabili più tosti, anche se sotto le sollecitazioni di chi ci chiede continuamente come stiamo, la resilienza diminuisce vistosamente in tutti noi e presto avviene la temuta “rottura”.

Infine ecco un corollario riservato a noi distrofichetti, tenendo conto di capacità, peculiarità e conformazioni: DISTROFINA ZERO, DEBOLUCCI, GAMBEMOLLI, GELATINE, RAGNETTI, SENZACURA.

Ritratto di uildmcomunicazione

uildmcomunicazione