Un sogno che nasce da lontano

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Il progetto per un NeMO a Napoli è in dirittura d’arrivo. Sabato 4 luglio 2020 si è svolta la conferenza stampa di termine dei lavori. La festa per questo grande risultato è riassunta tutta in un’immagine: l'abbraccio tra Alberto Fontana, presidente dei Centri Clinici NeMO, e Salvatore Leonardo, presidente di UILDM Napoli, che rappresentano tutta la comunità che ha lavorato perché il NeMO a Napoli diventasse realtà. E c’è anche una statuina del presepe con le fattezze di Alberto, dono della comunità neuromuscolare campana, realizzata dall’artigiano Alessandro Starini.

 

Salvatore, cosa significa un NeMO per la comunità campana?

NeMO è un punto di riferimento per i nostri ragazzi nella presa in carico a 360 gradi delle patologie neuromuscolari, è la sicurezza per tante famiglie che non dovranno più fare viaggi lunghi per ottenere delle risposte. È un luogo allegro, colorato, è come stare a casa.

 

Cosa può fare un’associazione come UILDM a supporto di NeMO?

Noi, e tutte le associazioni che si occupano di malattie neuromuscolari, possiamo fare tantissimo: fare rete e mettere insieme le nostre forze per sostenere il NeMO. Insieme possiamo superare le difficoltà.

 

NeMO nasce da una comunità di associazioni e di persone che lo dona a una comunità più grande. Qual è la forza di un progetto del genere?

Credo che il valore più importante di questo percorso sia stata la trasparenza del lavoro delle nostre associazioni. NeMO Napoli nasce dal contributo di tutti, e non abbiamo guardato a chi ha messo di più o di meno perché ogni goccia ha permesso di raggiungere questo risultato. Dietro a NeMO ci sono genitori che non hanno mai smesso di lottare. Una delle stanze è dedicata ai nostri supereroi che ci guardano dal cielo, Francesco Spiderciccio Caputo, Matteo Santagata e Vincenzo Sannino. È per loro e tanti altri ragazzi che noi ci mettiamo il cuore.

 

NeMO Napoli porta il nome del prof. Giovanni Nigro.

NeMO Napoli nasce da un sogno del prof. Giovanni Nigro. Lui sapeva guardare lontano e voleva offrire ai ragazzi con distrofia muscolare la possibilità di una cura e l’opportunità di uscire di casa e vivere come tutti. Da quel sogno, negli anni ’60, è nata la Sezione UILDM di Napoli e ora questo nuovo importante traguardo. Ricordo con affetto che lui mi ripeteva sempre “devi pensare sempre in grande, devi affrontare le cose”. Questa frase è diventata il mio modo di affrontare la vita.
Una piccola curiosità lega il prof. Nigro al NeMO. Facendo ordine nel suo studio abbiamo trovato una spilletta con l’immagine simbolo del NeMO. Non so il motivo per cui fosse lì, ma mi piace pensare che è il suo modo di dirci che siamo sulla strada giusta.

 

Come si svilupperà il lavoro dei prossimi mesi?

Il Centro aprirà dopo l’estate. Come UILDM e come comunità vogliamo essere la spalla principale del NeMO, creare delle attività a sostegno del Centro stesso e delle famiglie che verranno.

(ap)

Ritratto di uildmcomunicazione

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