XVII Rapporto Pit Salute: «I cittadini sacrificano la propria salute»

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[Immagine tratta dal sito Ansa.it] [Immagine tratta da Ansa.it]

La crisi è arrivata a colpire anche l’aspetto più prezioso: la Salute delle persone. La preoccupante notizia è emersa a seguito della presentazione del XVII° Rapporto Pit Salute “(Sanità) in cerca di cura”, redatto dal Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva e presentato il 30 settembre scorso presso la Camera dei Deputati. All’incontro era presente anche Luigi Querini, presidente nazionale della UILDM che aderisce a Cittadinanzattiva e al Coordinamento nazionale delle Associazioni dei Malati Cronici (CnAMC).
«Apprezzo moltissimo Cittadinanzattiva per l'impegno profuso in tanti e diversi ambiti di interesse, poiché si fa carico di difendere le istanze e i diritti dei cittadini in modo serio e concreto - afferma Luigi Querini. - In particolare sul binomio "Sanità e Salute", come UILDM ci attiveremo per sostenerli con tenacia in tutte le sedi opportune». Proprio per dare maggiore impulso all’impegno della nostra Associazione su queste questioni, Querini invita «tutte le Sezioni locali UILDM a raccogliere segnalazioni e casi di disagio in questo senso, per condividerli con Cittadinanzattiva».

Che cosa emerge dal XVII° Rapporto Pit Salute? I costi progressivi dei servizi sanitari e le difficoltà di accesso alle prestazioni sanitarie, con l’aumento dei relativi tempi di attesa, stanno costringendo i cittadini a sacrificare gli esami di prevenzione e, cosa ancora più grave, anche le cure e i trattamenti necessari.

Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva, in occasione della presentazione del Rapporto ha spiegato come sia essenziale «ridurre i ticket, scongiurare nuovi tagli al Fondo Sanitario Nazionale e governare seriamente i tempi di attesa di tutte le prestazioni sanitarie, e  non solo di alcune come accade ora, mettendo nero su bianco un nuovo Piano di Governo dei tempi di attesa, fermo al 2012». L’analisi del Rapporto ha evidenziato come sia necessario "ridefinire gli standard nazionali dell’assistenza territoriale, non previsti neanche dal recente Patto per la Salute”. All’interno dello studio, si è guadagnato un meritato spazio un tema molto importante anche per la UILDM, quello dei LEA (Livelli essenziali di assistenza), sul quale viene analizzato che «il sistema di monitoraggio dei LEA non sembra fotografare la realtà vissuta dalle persone. Per questo chiediamo - ha affermato Aceti - che i rappresentanti delle Organizzazioni dei cittadini entrino a far parte formalmente del Comitato di verifica dei LEA».

Di fronte alla globalizzazione, il sistema di welfare state europeo è entrato in crisi. Inoltre in Italia, per la prima volta dopo alcuni decenni, è entrato in recessione anche il welfare privato delle famiglie. Nel 2013 la spesa sanitaria pro-capite si è ridotta da 491 a 458 euro e non sono state realizzate 6,9 milioni di prestazioni mediche private. A contribuire a questa degenerazione vi è l’impatto della spesa dei ticket sanitari per il pagamento dei quali, solo l’anno scorso, sono stati destinati ben 3 miliardi di euro (con un aggravio del 25% rispetto al 2010). I dati provenienti da associazioni di pazienti e dal Tribunale per i diritti del malato evidenziano anche come la spesa per i farmaci necessari e non rimborsati dal SSN sia in crescita e si attesti sui 650 euro annui. La situazione è davvero insostenibile ed è necessario un significativo cambio di politiche sociali ed economiche, non solo a livello italiano ma a carattere europeo. (RLC)

Al seguente link è possibile scaricare il Rapporto e le slides di presentazione.

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Margaret

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