La ricerca che dona speranza

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«Alzare sempre di più l’asticella. Non esiste limite che la scienza non possa e non debba tentare di oltrepassare». È l’impegno di Raffaella Di Micco ricercatrice all’Istituto San Raffaele Telethon per la Terapia Genica di Milano.

La passione per la ricerca in Raffaella nasce a scuola, grazie all’influenza positiva di un professore di chimica. Dopo il post dottorato alla New York University torna in Italia. Lei è una group leader dell’SR-Tiget: nel 2016 ha costituito il suo nucleo di scienziati con cui quotidianamente cerca nuove soluzioni per garantire cure, soprattutto bambini, che attendono una terapia. In particolare, il suo gruppo si occupa di studiare i meccanismi di regolazione della senescenza delle cellule ematopoietiche, l’invecchiamento delle cellule che danno origine ai vari elementi del sangue, sia durante processi fisiologici come l’avanzare dell’età, sia in condizioni di stress e danno al Dna.

«Il nostro compito come ricercatori - spiega Raffaella - è fare in modo che tutto avvenga sempre nella piena sicurezza ed efficacia, controllando che non succeda nulla di dannoso a queste cellule, o che alcune di esse possano rispondere alla situazione di stress a cui vengono sottoposte interrompendo la propria funzionalità, pregiudicando così gli effetti del possibile intervento terapeutico».

Raffaella è uno dei volti della “Campagna di Primavera Telethon-UILDM”. «Partecipare a questa campagna – dice - mi ha portato fuori dal mio laboratorio e mi ha offerto la possibilità di toccare con mano, per l’ennesima volta, la sofferenza ma anche la forza di chi con la malattia deve fare i conti tutti i giorni. Anche per me vale lo stesso principio, ma su un versante diverso della barricata».

Con il suo lavoro quotidiano Raffaella risponde all’appello di tutte le mamme rare, quelle mamme che attendono con fiducia una risposta per la malattia dei loro figli.

 

All'appello delle mamme rare rispondi anche tu "Io per lei"! Il 4 e il 5 maggio cerca i Cuori di biscotto nella piazza più vicina a te.

 

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Ritratto di uildmcomunicazione

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