Discriminazione multipla, arriva la mozione del Parlamento

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Il 15 ottobre 2019 la Camera dei Deputati all’unanimità ha approvato una mozione sulla discriminazione multipla ai danni delle donne con disabilità, presentata da un gruppo di parlamentari tra cui Lisa Noja, come prima firmataria.

In Europa le donne con disabilità rappresentano il 16% della popolazione femminile totale, vale a dire 46 milioni. In Italia sono circa un milione e 700mila, e sono vittime di discriminazione sia in quanto donne che in quanto disabili. La categoria delle donne e ragazze con disabilità è una delle più vulnerabili ed emarginate nella società.

«Questa mozione parla di decine di migliaia di donne e ragazze, che sono esposte ogni giorno al rischio di subire una discriminazione particolarmente invasiva e odiosa, perché è multipla, ossia generata da due fattori: la disabilità e l'essere donna. Questi due fattori combinati insieme si espandono con un effetto moltiplicatore infinito nelle vite di queste donne e in ogni aspetto della loro quotidianità», ha dichiarato Lisa Noja.

Il testo fa riferimento in particolare alla tutela della libertà di scelta e di autodeterminazione nell’accesso alle cure mediche e ai servizi sanitari, all’espressione della propria sfera affettiva e sessuale, all’assistenza in caso di violenza, all’accesso al mondo del lavoro e al diritto alla parità di genere.

Il documento parte da alcuni dati che offrono uno spaccato drammatico della condizione delle donne e delle ragazze con disabilità.          
Le donne con disabilità hanno una probabilità da due a cinque volte superiore di essere vittime di violenze, spesso nell’ambito domestico e famigliare; inoltre, in media il 13% di loro lamenta di non vedere soddisfatti i propri bisogni medici e che manchino strutture e apparecchiature di screening e diagnosi adeguate alle necessità. 
Dal punto di vista lavorativo, il 45% delle donne con disabilità in età lavorativa (20-64 anni) è inattivo, mentre per gli uomini con disabilità la percentuale si attesta al 35%. Anche per quanto riguarda il trattamento salariale si nota una realtà discriminatoria anche tra donne e uomini con disabilità.

La mozione è un documento di indirizzo, sta al Governo l‘impegno di decidere cosa si potrebbe e si dovrebbe fare per una ricaduta concreta.

 

Il commento di Stefania Pedroni, vice presidente nazionale UILDM

Per UILDM la mozione rappresenta un traguardo importante, che dà valore a tutto il lavoro portato avanti in questi anni dal Gruppo Donne UILDM sul tema della discriminazione multipla, ma anche dal Gruppo psicologi UILDM sulla violenza di genere con un focus particolare sulla violenza contro le donne con disabilità.
Questo risultato per noi donne con disabilità rappresenta il riconoscimento di un diritto alla dignità, alle pari opportunità, alla tutela dalla violenza. La sottoscrizione da parte di tutti i gruppi parlamentari è il riconoscimento di una situazione che per tanto tempo è rimasta sottotraccia, un primo passo da cui iniziare un percorso con strumenti che permettano di concretizzare gli obiettivi che sono stati definiti in questo testo. Siamo grati a chi ha lavorato su questo documento e a chi l’ha presentato.

 

Il commento di Francesca Arcadu, referente del Gruppo Donne UILDM

Come esponente del Gruppo Donne UILDM non posso che accogliere favorevolmente la mozione contro le discriminazioni multiple sulle donne con disabilità, sostenuta da un lungo elenco di parlamentari e recentemente approvata all'unanimità da tutti i gruppi presenti in Parlamento.

Il tema della doppia discriminazione di cui sono vittima le donne con disabilità ha trovato negli ultimi anni sempre maggiore attenzione in Italia, basti pensare al contributo dato dalla traduzione italiana del “Secondo Manifesto sui diritti delle Donne e delle Ragazze con Disabilità nell’Unione Europea” a opera di Simona Lancioni e l’indagine del progetto VERA (acronimo per Violence Emergence, Recognition and Awareness), un’iniziativa di FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap e di Differenza Donna sulla violenza contro le donne con disabilità. 

Se l’attenzione sta aumentando, tendono però a essere ancora carenti gli strumenti concreti per “assicurare il pieno sviluppo, progresso ed emancipazione delle donne, allo scopo di garantire loro l’esercizio ed il godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali enunciati" come stabilito nella Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità.

In questo senso il documento rappresenta a mio parere un “memento” utile per la politica italiana, che ha già a disposizione documenti come la Convenzione o il Manifesto da recepire e trasformare concretamente in politiche sulla disabilità e l’uguaglianza in una prospettiva di genere ma che, come sottolineato lo scorso anno nella risoluzione adottata dal Parlamento europeo sulla situazione delle donne con disabilità, fatica a tradursi nei vari Stati - in particolare in Italia - in strumenti, progetti, norme e azioni che liberino concretamente e donne con disabilità dal giogo della discriminazione multipla.

In particolare penso siano determinanti le raccomandazioni relative al diritto alla sfera affettiva e sessuale, nonché “la piena accessibilità dei servizi e dei presìdi sanitari, sociosanitari e sociali da parte delle ragazze e delle donne con disabilità, in conformità ai princìpi della progettazione universale sanciti dalla Convenzione Onu”, tema di cui il Gruppo Donne si è occupato in passato evidenziando grosse carenze in ambito nazionale. 

Ritengo quindi senz’altro uno strumento utile la mozione approvata, come promemoria su ciò che si potrebbe e si dovrebbe fare, riservandomi qualche dubbio sull’efficacia cogente dello stesso, dati i limiti della non obbligatorietà. Ma la politica, si sa, ha bisogno di essere continuamente spronata, pertanto non si può che accogliere con favore un atto che ha saputo coinvolgere e aggregare tutte le forze politiche stimolandole e informandole sul tema delle donne con disabilità. Le associazioni, d’altro canto, sono pronte e disponibili a fare la loro parte, l’obiettivo è comune e unendo le forze si potranno ottenere risultati concreti. 

Risorse aggiuntive: 
Ritratto di uildmcomunicazione

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