Proponiamo una analisi di quanto previsto dal Contratto di Governo, firmato da Lega Nord e Movimento 5 Stelle, a proposito del Ministero per la famiglia e la disabilità guidato da Lorenzo Fontana.
Sono molti i punti contenuti nel capitolo 16 del Contratto e toccano punti complessi e problematici della vita delle persone con disabilità, e della politica che si vuole adottare: inserimento scolastico e lavorativo; accessibilità di luoghi, beni e servizi, compresi quelli degli enti pubblici come siti web e app; implementazione di una politica per la vita indipendente; formazione per i caregiver.
«Il messaggio che UILDM vuole ribadire in questo momento, visti i tanti temi che il Ministero si appresta ad affrontare - commenta Marco Rasconi, presidente nazionale UILDM - è di mettere sempre al centro la persona. Vita indipendente, inclusione scolastica e lavoro, accessibilità: non sono scatole da aprire ma un filo unico che ci legga tutti. Porto come esempio il progetto PLUS, grazie al quale riusciremo a inserire nel mondo del lavoro 80 persone con disabilità in 16 regioni italiane. Non si tratta di un traguardo ma di un tassello: da solo non serve a nulla se non viene unito a quanto si vive sul territorio».
Tra i temi messi a fuoco come prioritari anche la governance sulla disabilità: un dicastero dedicato; la condivisione degli interventi tra istituzioni; poi l’istituzione di un Garante regionale come referente territoriale in caso di inadempienze e violazioni.
«La condivisione tra istituzioni è fondamentale – continua Rasconi – e rende davvero efficace l’esistenza di un dicastero dedicato alla famiglia e alla disabilità. Ci aspettiamo quindi che la presa in carico sia uguale su tutto il territorio nazionale. I LEA, i livelli essenziali di assistenza, devono essere garantiti senza differenze. Le nostre 66 Sezioni lavorano ogni giorno in collaborazione con enti pubblici, altre associazioni, famiglie, volontari. L’azione del singolo è forte, ma è l’istituzione a rafforzare la fiducia generale».
L’apertura del capitolo dedicato al Ministero della disabilità apre tuttavia sul tema che sta alla base di tutti gli altri, quello dei fondi: Lega Nord e Movimento 5 Stelle scrivono di prevedere un generale rafforzamento dei fondi sulla disabilità e la non autosufficienza; escludere trattamenti assistenziali, previdenziali e indennitari dal calcolo ISEE o altri indicatori di reddito; aggiornare le agevolazioni per l’acquisto di beni e ausili.
Non manca un riferimento a quanto prevede l’Europa in materia: “Bisogna dare completa attuazione alla Convenzione O.N.U. sul diritto alle persone con disabilità, procedendo ad una completa revisione delle leggi esistenti e garantendo che ogni scelta del legislatore si collochi sempre nell’ambito di una piena consapevolezza che “le persone con disabilità includono quanti hanno minorazioni fisiche, mentali, intellettuali o sensoriali a lungo termine che in interazione con varie barriere possono impedire la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su una base di eguaglianza con gli altri”.
(c.s.)