“Dopo di noi”, l’analisi della Corte dei conti

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La Sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti ha concluso un’analisi, approvata con Delibera n. 55/2022/G, sull’attuazione delle misure per il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare, previste nella Legge 112/2016 (Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare), meglio nota come “Legge sul dopo di noi”.

Dallo studio risulta che dei circa 466 milioni di euro stanziati tra il 2016 e il 2022 per l’autonomia e l’inclusione delle persone con disabilità grave e senza sostegno famigliare, soltanto 240 sono stati effettivamente trasferiti alle Regioni, che non hanno provveduto a rendicontare l’effettiva attribuzione delle risorse ai destinatari. Solamente sei Regioni risultano aver ricevuto tutte le somme complessivamente assegnate.

Nel documento, la magistratura contabile, oltre a rilevare come il numero dei beneficiari (tra i 100 e i 150 mila) sia stato stimato in modo solo indiretto e parziale, ha evidenziato che la mancanza di strumenti idonei ad arginare prontamente i ritardi e a superare le inadempienze delle Regioni non ha consentito, finora, di verificare che le risorse stanziate nel bilancio dello Stato siano state interamente utilizzate allo scopo e nei tempi programmati.

Il fatto - prosegue la Corte - che solamente 8.424 persone risultano aver effettivamente beneficiato delle prestazioni erogate, evidenzia un’applicazione della legge ancora molto limitata ed estremamente eterogenea a livello territoriale, mostrando, ancora una volta, le difficoltà delle Regioni del mezzogiorno. Una situazione che mette in luce sia l’urgenza di dover determinare i Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP) da garantire alle persone con disabilità, sia la necessità di controlli idonei a verificare, su tutto il territorio nazionale, la corretta e completa attuazione della legge n. 112/2016.

«Come UILDM - dichiara Michele Adamo, segretario nazionale - ci siamo sempre impegnati nell’ambito del “Dopo di noi”, perché abbiamo a cuore l’autonomia delle persone e la possibilità per ciascuno di decidere come vivere la propria vita in piena libertà. Senza dubbio è necessario rimettere mano a questo strumento, aggiornandolo e facendo in modo che possa esprimere tutte le sue potenzialità. È importante che vengano raggiunti tutti i soggetti che ne hanno diritto, in maniera equa e uniforme in tutto il nostro Paese».

«L’istituzione di questo Fondo è vitale per favorire l’autodeterminazione delle persone con disabilità e per noi famiglie. UILDM è sempre in prima linea per ribadire questo diritto, che si configura come diritto alla libertà personale e in quanto tale è sancito dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità. Lo dobbiamo alle persone con disabilità e lo dobbiamo alle famiglie che si preoccupano del presente e del futuro dei loro cari», aggiunge il consigliere nazionale Massimiliano Venturi.

(ap)

Ritratto di uildmcomunicazione

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