Assegno di invalidità, mettiamo al centro la persona con disabilità

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Il 14 ottobre l’INPS, con il messaggio n.3495, ha annunciato il taglio dell’assegno di invalidità, erogato a favore di persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni e 7 mesi alle quali sia riconosciuta una riduzione della capacità lavorativa parziale tra il 74 per cento e il 99 per cento.

Il nuovo requisito per l’erogazione dell’assegno, dichiara l’INPS, è che non si deve prestare alcuna attività lavorativa, neanche minima, che produca reddito, a prescindere dalla misura del reddito stesso. Si tratta di un’interpretazione restrittiva della norma che ha suscitato molta preoccupazione nelle famiglie e nelle associazioni che si occupano di disabilità.

Le due grandi federazioni FISH e FAND hanno chiesto e ottenuto un incontro con la Ministra per le Disabilità Erika Stefani, per avviare un dialogo con l’obiettivo di chiarire la situazione.

«La querelle sulla revoca dell’assegno di invalidità, a cui stiamo assistendo nelle ultime settimane, apre una riflessione più ampia su quanto ci sia ancora da lavorare sulla consapevolezza degli ostacoli a cui una persona con disabilità che lavora è chiamata a far fronte, e sulle carenze di una società che determina una considerevole disparità tra chi lavora e ha una disabilità, e chi non ce l’ha. Al momento l’assegno viene utilizzato per coprire una parte dei costi - anche se ovviamente i costi reali sono di gran lunga più alti dell’assegno percepito - per l’assistenza e la vita quotidiana della persona con disabilità, costi che il singolo e la famiglia spesso devono coprire personalmente per le carenze esistenti a livello di assistenza sociale», dichiara Anna Mannara, consigliere nazionale UILDM.

Aggiunge Marco Rasconi, presidente nazionale: «Per questa misura, e le altre destinate alle persone con disabilità, serve sicuramente un ripensamento generale che metta al centro la persona, a partire dal concetto di disabilità a livello normativo, aspetto che sembra essere stato recepito nei contenuti - di prossima realizzazione - della legge delega sulla disabilità. Insieme a FISH ci impegneremo perché si possa trovare una soluzione, improntata sulla massima disponibilità e sul dialogo».

È notizia dei giorni scorsi la dichiarazione del Ministro del Lavoro Orlando che ha rassicurato sulla reintroduzione dell’assegno di invalidità. Proprio ieri il Ministro lo ha ribadito durante una question time alla Camera: «posso assicurare che il Ministero del Lavoro, sentito l’Inps, sta elaborando un intervento “normativo” per consentire l’erogazione della prestazione in certi limiti reddituali a prescindere dalla natura del reddito». Orlando ha inoltre evidenziato che «la proposta emendativa sarà inserita nel veicolo normativo più opportuno tra quelli in discussione in Parlamento, molto probabilmente in sede di conversione del decreto fiscale» per «giungere ad una celere definizione della questione che consenta il pieno sostegno economico agli invalidi civili parziali».

(ap)

Ritratto di uildmcomunicazione

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