Diritto al voto: tra barriere e inclusione

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L’articolo 48 della Costituzione italiana recita: «Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico». Ma è effettivamente così? Le persone con disabilità hanno la possibilità di esprimere liberamente la propria scelta?

Il Comitato Economico e Sociale Europeo, organo consultivo della Commissione Europea, ha reso pubblica la relazione La realtà del diritto di voto delle persone con disabilità alle Elezioni del Parlamento Europeo: da questo documento emerge che, nonostante i numerosi atti giuridici vincolanti che nell’Unione Europea tutelano i diritti delle persone con disabilità, milioni di queste ultime non potranno esprimere il loro voto alle prossime Elezioni Europee di fine maggio.

Ci siamo chiesti com’è attualmente la situazione nel nostro Paese: oltre alla volontà di far votare tutti da parte della Costituzione e alla conseguente eliminazione delle barriere negli edifici in cui sono posti i seggi, la legge prevede che in occasione di tutte le consultazioni elettorali o referendarie, anche i degenti  in ospedali e case di cura possano votare. È prevista infatti la costituzione di un seggio elettorale speciale all’interno delle strutture. In base alla Legge 7 maggio 2009, n. 46 inoltre, hanno diritto a votare dalla propria abitazione: gli elettori con gravissime infermità, "persone intrasportabili", per le quali l’allontanamento dall’abitazione in cui dimorano risulti impossibile, gli elettori con gravi infermità che si trovino in condizioni di dipendenza continuativa e vitale da apparecchiature elettromedicali tali da impedirne l’allontanamento dall’abitazione in cui dimorano. Il voto a domicilio è ammesso in occasione delle elezioni della  Camera, del  Senato, dei  membri del Parlamento europeo e delle consultazioni referendarie disciplinate da  normativa statale.

Abbiamo chiesto ad alcuni soci UILDM di raccontarci la loro esperienza al momento del voto:

Io non ho trovato nessuna barriera o impedimento. Di solito voto nella cabina dei normodotati e uso la funzione elevabilità della carrozzina elettrica.
Valentina Boscolo

 

C’è ancora troppa inaccessibilità! Per gestire nel migliore dei modi il diritto al voto si potrebbero eliminare le barriere architettoniche degli edifici delle sedi dei seggi ma anche potenziare il voto nelle varie forme e gravità di disabilità. Nella mia esperienza ho trovato numerose barriere architettoniche: ascensori non adeguati, gradini. Per un’inclusione autentica mancano delle politiche attive, una migliore assistenza pubblica, più progetti di vita indipendente, eliminazione dei pregiudizi. Al momento vedo poche possibilità per i votanti con disabilità. Mi piacerebbe molto che non fosse così.
Roberto Falvo

 

La mia esperienza di accesso al voto è abbastanza positiva, ho avuto un po’ di difficoltà nel rinchiudere la scheda elettorale perché è molto grande e non ritengo giusto far venire con me in cabina uno scrutatore solo perché da sola non riesco a chiudere la scheda con facilità. Riesco a scrivere appoggiandomi sulle gambe, per il resto è andato sempre tutto bene.
Marta Migliosi

 

Personalmente non ho mai trovato problemi particolari nell'esercizio del diritto di voto in quanto i seggi di Isola della Scala (almeno per ciò che riguarda il capoluogo) sono tutti agibili e dotati di cabine mobili. L'unica miglioria, a livello legislativo, che si potrebbe apportare è la stampa dei simboli di partito in alfabeto Braille accanto ai loghi visivi, ma servirebbe in ogni caso l'aiuto di accompagnatore per esprimere le preferenze. Per quanto attiene il voto elettronico, sarebbe sicuramente fattibile con le nuove tecnologie, facendo attenzione però a rendere inattaccabili i server per evitare eventuali manipolazioni esterne. A parer mio, per quanto riguarda il voto per le elezioni del Parlamento europeo, il problema è quello di rendere omogenee le procedure per tutti i Paesi dell'Unione.
Giorgio Malagoli

 

Quando si parla di diritto al voto non si parla di un mero concetto astratto. L’art. 48 della Costituzione dichiara espressamente che «sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico». Perché, allora, ci si pone a priori una questione di “accessibilità” al voto? Un cittadino con disabilità è, almeno sulla carta, identico nella propria sfera composta da diritti e doveri a qualsiasi altro cittadino privo di difficoltà. Il diritto di voto può essere limitato solamente in particolari casi. In queste condizioni non è prevista una ridotta facoltà fisica. Il problema non si presenta, quindi, nemmeno da un punto di vista prettamente legislativo. Al contrario, il diritto di voto è sempre stato tale per ogni cittadino. Nelle scuole e nei percorsi formativi andrebbe spiegato in modo molto più approfondito il “perché” e il “come” si dovrebbe votare. Ognuno è libero di avere un proprio pensiero, ma abbiamo davvero gli strumenti per costruire una coscienza politica? Io non credo. Personalmente non ho mai trovato difficoltà nel voto. Quest’anno sono candidato alle Amministrative del mio paese. Credo che la mia disabilità non sia un ostacolo, al contrario. Credo, invece, che possa portare nuovi stimoli. Se hai un problema non puoi sempre aspettare che altri lo risolvano al posto tuo. In quel caso sei tu stesso a diventare una barriera: la più difficile da superare. Sì, oltre che trovare un banco troppo alto in cabina elettorale!
Per una vera inclusione mancano nuove leggi. Normative al passo con i tempi. Siamo usciti da troppo tempo dagli anni ’50, dove in Italia una persona con disabilità necessitava solamente di cure: bisogna evolvere.
Sia il contesto storico che sociale sono cambiati. Il diritto di voto è anche e soprattutto diritto ad autodeterminarsi. Nel 2010 nel mio Comune era stata strutturata una Commissione finalizzata all’eliminazione delle barriere architettoniche. Tale Commissione era formata da persone che vivevano sulla loro pelle il problema, senza pietismo. La pubblica amministrazione - ogni amministrazione territoriale - dovrebbe munirsi di simili strumenti.
Le persone con disabilità hanno la concreta possibilità di non vivere passivamente la scelta di voto degli altri.
Ho sentito spesso di persone con disabilità condizionate nella propria scelta di voto dai familiari: una violazione conclamata delle proprie libertà.Qui vorrei fare un appello al Sottosegretario Zoccano, del Ministero della Famiglia e Disabilità: le proposte di legge attinenti alle diverse forme di disabilità vengano strutturate ascoltando, in primis, chi vive il problema.
So che sta lottando per molte questioni sul tema. Che i nostri rappresentanti al Governo non dimentichino che le disabilità non sono solo “fonti di problemi”, ma vere e proprie risorse.
Alberto Brunelli

 

La mia esperienza attiva in politica è abbastanza recente, dal momento che l'ho sempre considerata come un binario che scorreva parallelamente a quello su cui scorreva la mia vita. Sbagliando, perché infatti mi sto accorgendo che la politica è nient'altro che un modo che ha una persona per definire se stessa, sia attraverso il solo voto sia attraverso azioni e partecipazioni più attive. Per questo il voto è un diritto di tutti ed è un dovere renderlo accessibile a tutti, anche alle persone con disabilità. Io abito a Cornaredo (MI) e vado a votare nel seggio corrispondente alla mia vecchia scuola elementare, dove per accedere c’è una rampa; in ogni sezione è inoltre presente una cabina più grande riservata alle persone con difficoltà motorie, ovviamente comprensiva di tavolino e matita. L'unico ostacolo che incontro è per inserire la scheda elettorale piegata nella scatola: è posta sempre troppo in alto per me, e quindi devo ricorrere alla pronta disponibilità degli scrutatori per farmi aiutare. In definitiva, però, mi dichiaro soddisfatta della gestione del sistema di voto per le persone con disabilità motoria da parte del mio Comune e auspico di poter dare un contributo maggiormente rilevante nel caso dovessi vincere le prossime elezioni comunali alle quali mi sono candidata come consigliera. Dando uno sguardo generale, vorrei che tutti i paesi italiani potessero facilitare l'accessibilità al voto alle persone con disabilità motoria e altri tipi di disabilità, muovendosi sull'orizzonte di un'inclusione sempre crescente per una politica giusta in grado di formare ognuno di noi come cittadino e come essere umano.
Silvia Lisena

 

Abito in un piccolo comune abruzzese di montagna: siamo pochi abitanti e con i terremoti che ci sono stati negli ultimi dieci anni, molti sono andati via e siamo rimasti ancora meno. I primi anni andavo a votare nella scuola elementare del paese e arrivarci non era facilissimo per me, dovevo arrivare in macchina fin dove potevo e c'era un gradino alto per accedere al locale, quindi necessitavo di aiuto. Adesso vado a votare nella scuola media del paese in cui hanno messo uno scivolo per renderlo completamente accessibile. L'unica cosa che è sempre stata difficoltosa è l'altezza della cabina. Posso entrare con la mia carrozzina ma il tavolino dove devo appoggiare le schede è troppo alto ed è difficile.
Manuela Romitelli

 

Mi trovo nel Comune di Roma, mi muovo con la carrozzina elettrica ma ho poca manualità, perciò ho difficoltà a votare da solo. Per questo motivo usufruisco del voto assistito.
Il voto assistito consiste nella possibilità di entrare nella cabina elettorale insieme ad una persona di fiducia - anche lei elettrice - che riempirà le schede seguendo le mie istruzioni e le infilerà nelle urne al posto mio.Ottenere questo diritto non è stato facile a causa di una serie di procedure burocratiche da seguire. Bisogna produrre della documentazione, fare visite medico legali, passare da un ufficio all'altro... Tant'è che inizialmente avevo rinunciato al voto assistito e cercavo di cavarmela da solo. Lo scorso anno, però, io e la mia famiglia ci siamo messi d'impegno fino a ottenere l'agognato permesso. Ora sono registrato presso il mio seggio elettorale e posso votare abbastanza agevolmente.
Manuèl Tartaglia

(v. b.)

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