Dl Cura Italia e strisce blu

share on:

Anche in tempo di emergenza dettata dal coronavirus, l'impegno per difendere il diritto alla mobilità delle persone con disabilità non si ferma. Da tempo Cittadinanzattiva, UILDM e VERA hanno richiesto un chiarimento normativo che impedisse ai Comuni di approvare delibere che prevedano il pagamento della sosta sulle strisce blu per i veicoli al servizio della persona con disabilità. In queste settimane, il Governo e il Parlamento hanno finalmente la possibilità di riparare a questa grave ingiustizia approvando l’emendamento 39.4, presentato dai senatori del Gruppo della Lega al Decreto legge Cura Italia e che è stato trasversalmente condiviso dai tutti i Gruppi Politici.

La proposta nasce nel novembre 2018 su iniziativa dell’on. Maria Chiara Gadda (IV) il cui testo è stato poi sottoscritto da oltre 50 deputati di tutti gli schieramenti politici, compreso il Vicepresidente dell’ANCI. Si tratta di una battaglia di civiltà per fornire la corretta interpretazione dell’intera cornica normativa internazionale e italiana sulla materia. Sia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel 2006 che la Corte di Cassazione lo scorso ottobre hanno infatti ribadito che l’art.188 del Codice della Strada vada interpretato nel senso di favorire il più possibile la mobilità della persone con disabilità che non devono sottostare al pagamento della sosta sulle strisce blu.

 L'approvazione dell'emendamento serve inoltre a uniformare la situazione troppo frammentata dell'Italia, che vede Comuni applicare correttamente la gratuità e altri che obbligano al pagamento. Tutti sappiamo che nel nostro Paese, soprattutto nelle grandi città, si verificano comportamenti vergognosi da parte di automobilisti che occupano, senza averne diritto, gli stalli deputati alle persone con disabilità e che sostare nella aree di sosta a pagamento diventa per loro una scomoda necessità.

Inoltre spesso la gestione degli spazi di sosta a pagamento è data dai Comuni in concessione a soggetti privati ed è oltremodo inaccettabile che si pensi di ricavare del profitto sulle persone con disabilità.

Ritratto di uildmcomunicazione

uildmcomunicazione