Artisti con disabilità e non sul palco per promuovere storie significative. È questa la realtà dei Fuori Contesto, una delle prime compagnie ad aver portato il teatro e la danceability a Roma, scardinando il concetto di cultura e sociale.
La compagnia è parte della rete #unlimited, nell'ambito di Moving Beyond Inclusion, progetto finanziato dall’Unione Europea e promosso dal Festival Oriente Occidente in partnership con Candoco Dance Company, Centre for Movement Research, SPINN, Tanzfähig e BewegGrund, per sviluppare le capacità, le competenze e il pubblico del settore professionale della danza inclusiva con artisti abili e disabili.
Il senso artistico dei progetti, nasce dalla volontà di superare il concetto di inclusione, per sperimentare le possibilità che nascono dall’incontro di abilità e storie differenti e arrivare a un unico processo di costruzione artistica. Gli spettacoli e le performance mettono in scena ciò che muove le persone, la loro ricerca di equilibrio, tra abilità e disabilità quotidiane. Da sempre la Compagnia trova modalità nuove per portare all’attenzione del pubblico tematiche sociali, in una ricerca continua di vicinanza emotiva e fisica con il pubblico. La location delle performance cambia continuamente: teatri, spazi adibiti, ma anche in strade, piazze, vetrine di negozi, mercati. L’intento è quello di trovare un possibile linguaggio, in cui anche lo spettatore trovi la sua collocazione e possa cambiare il suo punto di vista sulla disabilità. Emilia Martinelli, direttrice artistica della Compagnia, ha coreografato gli spot prodotti da Rai e Comitato paralimpico per le Paralimpiadi 2016.
I Fuori Contesto conducono laboratori, workshop e percorsi formativi rivolti a bambini, ragazzi, adulti e professionisti dello spettacolo. Negli anni hanno partecipato a numerose rassegne su tutto il territorio nazionale, ottenendo diversi premi ed esibendosi in teatri importanti come Il Mercadante di Napoli, Il Teatro Valle, il Teatro Olimpico, il Teatro Vascello di Roma. La compagnia collabora con il Teatro di Roma, con associazioni, cooperative e istituzioni e sono un punto di riferimento sul tema del Teatro Sociale in Italia con le loro testimonianze ed esperienze.
Tra i prossimi progetti della Compagnia, la direzione artistica di Fuori Posto, Festival di Teatri al Limite. Inserito nella programmazione culturale dell’Estate Romana, si tratta un festival di teatro, danza e danceability, musica, allestimenti artistici, installazioni, mostre fotografiche, workshop con il fine culturale e sociale di raccontate storie che fanno la differenza. Giunto alla sua V edizione, Fuori Posto è finanziato da Fondazione Terzo Pilastro e patrocinato dal Municipio Roma I Centro Storico, in collaborazione con la Cooperativa Eureka Primo Onlus, Hubstract, Made for Art, Città dell’Altra Economia, Cooperativa Oltre e Associazione Il Tulipano Bianco. Il festival si svolgerà tra marzo e giugno 2018, con le sue incursioni in diversi spazi della capitale.
Il 10 e l’11 marzo la città dell’Altra Economia, nel cuore di Testaccio, ospiterà il festival con installazioni come la mostra fotografica “Scatti Fuori Posto” o “Giochi Fuori Posto” che, in maniera interattiva, racconteranno spaccati di storie al pubblico. Il 23 marzo Fuori Posto sarà nella Galleria Alberto Sordi, cuore del centro storico della capitale. Tra le performance proposte ci sarà “Romeo e Giulietta” della compagnia Fuori Contesto, metafora di un amore contrastato, sconveniente. La rappresentazione ripercorre questo amore tra le strade della città con quattro attori che fermeranno i passanti, accorciando la distanza tra attori e pubblico, insieme a quella del loro amore. A chiudere gli appuntamenti di Marzo, la Compagnia Balletto Civile diretta dall’artista Michela Lucenti, ospite d’eccezione del festival. La compagnia sarà in scena il 28 e 29 marzo all’Angelo Mai con la nuova produzione BADLAMBS nata dall’incontro e dal lavoro della compagnia con alcuni danzatori e attori con disabilità. Lo spettacolo indaga il tema della perdita, del lutto, della menomazione, della rinascita e della grazia con cui ogni individuo accetta la trasformazione o la perdita. Il festival si chiuderà il 15 Giugno allo spazio Wegil,uno spazio di Roma davvero unico, un fuori posto svelato all’improvviso, perché tutto, tutto sia davvero fuori posto.
Ad accompagnare tutte le giornate, l’installazione “Fuori posto al telefono”: un apparecchio telefonico fisso, vintage, che farà fermare i passanti coinvolgendoli in una conversazione intima con tutte le compagnie, gli artisti e i gruppi che animeranno questa edizione del festival fino a tracciare la propria idea di fuori posto. La disabilità diventerà uno dei cambi di prospettiva, come nel caso di “Giro In Carrozza”, della compagnia Fuori Contesto, che invita lo spettatore a sedersi in sedia per conquistare la patente di guida e rovesciare la disabilità in abilità. «Fuori Posto Festival inizia con slancio l’azione, in modo da proseguire per la forza stessa dell’impeto iniziale. Provoca movimenti scelti, consapevoli e inaspettati per chi guarda. Il festival si muove verso lo spettatore, lo sorprende, lo accoglie e a volte lo fa diventare parte di quel movimento, di quel cambio di prospettiva. Racconta storie che hanno cambiato rotta, che hanno rovesciato lo schema, che hanno fatto la “differenza”, che hanno generato uno scarto - spiega Emilia Martinelli, direttrice artistica del Festival - Questo è il fine culturale e sociale di questo festival e la linea che ci guida nelle varie edizioni». Una domanda accomunerà tutte le esibizioni e gli artisti porranno al pubblico la stessa questione, scritta in grande sulle magliette indossate da ognuno: “Io fuori ma tu sei a posto?”.
(v.b.)