a cura dell'Ufficio stampa di Cittadinanzattiva
Per contrastare limitazioni nelle cure, diniego illegittimo di prescrizioni necessarie per “mancanza di criteri”, rinvio al privato, rimpallo di competenze tra medici di famiglia e specialisti, monitorare la situazione che vivono i cittadini per effetto del Decreto Appropriatezza e supportarli, Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato ha avviato l’Osservatorio Appropriatezza.
«Ministero della Salute, Regioni e medici sono impegnati nella revisione dei criteri di appropriatezza e nella circolare esplicativa del Decreto. Oggi è in programma l’incontro con i sindacati medici, ma non è chiaro il tempo entro cui il percorso sarà concluso. Intanto i cittadini stanno pagando sulla loro pelle e sulle loro tasche l'effetto "razionamento" del Decreto appropriatezza” - dichiara Tonino Aceti, Coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva. - E nonostante le rassicurazioni del ministero, continuiamo a ricevere segnalazioni di cittadini che vedono rifiutarsi la prescrizione di prestazioni necessarie e appropriate, con l'invito a rivolgersi al privato».
Le persone possono rivolgersi all’Osservatorio scrivendo alla casella sosappropriatezza@cittadinanzattiva.it, oppure rivolgendosi al servizio PiT (Progetto integrato di tutela), servizio di consulenza e tutela gratuiti attivi dal 1996, raggiungibile allo 06.36718444 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9:30 alle 13:30 e alle oltre 300 sedi del TDM presenti in tutte le Regioni.
«L'ultimo caso legato agli effetti del Decreto viene da Campobasso, dove una giovane donna si è vista rifiutare illegittimamente la prescrizione di una mammografia di controllo su ricetta rossa, mentre invece l'ha ricevuta su ricetta bianca con indicazione di rivolgersi al privato - ha concluso Aceti. - Siamo certi che nessuno vuole che tutto ciò accada, per questo chiediamo al Ministro della Salute, alle Regioni e al Parlamento di sospendere formalmente con atto normativo il Decreto appropriatezza, fino a conclusione dell'iter di revisione in atto, che richiede un confronto anche con le Organizzazioni di cittadini che su questo hanno evidenze da portare sul tavolo».