Accessibilità degli eventi dal vivo, Una legge per Live For All

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Dopo decine di segnalazioni e articoli che raccontano le esperienze limitanti e spesso discriminatorie vissute da spettatori e professionisti dello spettacolo con disabilità, giovedì 3 luglio in Senato, si è svolta la conferenza stampa “Una Legge Live For All”.

L’evento, promosso dal Sen. Ivan Scalfarotto e organizzato dal Comitato per i concerti accessibili e dall’Associazione di categoria Al.Di.Qua.Artists – Alternative Disability Quality Artists, ha portato all’attenzione delle istituzioni e di tutto il mondo della politica i diritti, troppo spesso negati, delle persone con disabilità per un accesso equo al mondo degli spettacoli dal vivo.

Per Al.Di.Qua.Artists e per il Comitato Concerti accessibili erano presenti in Senato Chiara Bersani, Valeria Carletti, Marina Cuollo, Federica D’Alessandro, Flavia Dalila D’Amico, Riccardo Di Lella, Marilena Lafornara, Haydée Longo, Alessandro Marziano, Giorgia Meneghesso, Lisa Noja, Simone Riflesso, Sofia Righetti, Arianna Talamona, Valentina Tomirotti, Serena Tummino.

Il gruppo di attivisti, dopo un anno dal lancio del Manifesto Live for Allsottoscritto da quasi 30mila persone su Change.orge dopo cinque anni di attività di Al.Di.Qua.Artists, ha chiesto in particolare norme e misure capaci di realizzare in concreto un sistema spettacolo che non lasci indietro nessuno: dalle persone con disabilità nel pubblico ai professionisti sul palco.

La richiesta passa attraverso la ripresa urgente dell’esame della proposta di legge n. 1536 in materia di partecipazione agli spettacoli dal vivo delle persone con disabilità. A riguardo, viene stigmatizzata l’interruzione dell’iter della proposta, ferma ormai da mesi in Commissione Cultura alla Camera dei deputati ed è stata sottolineata la necessità della celere approvazione degli emendamenti presentati a tale provvedimento che riflettono le istanze espresse nel Manifesto Live for All. Dall’altro lato, si richiede l’assunzione di impegni precisi da parte del Governo per garantire i diritti di artistə e lavoratorə dello spettacolo con disabilità, assicurando pari opportunità e il pieno riconoscimento della loro professionalità.

In particolare, sono dieci gli obiettivi concreti che devono essere accolti dalla normativa.

Per l’accesso agli spettacoli dal vivo per il pubblico di persone con disabilità:

  1. prenotazione e acquisto in condizioni di parità rispetto a tutti gli altri, secondo procedure chiare, accessibili, trasparenti e non modificabili di volta in volta a discrezione dell’organizzatore;
  2. comunicazione pubblica, obbligatoria e trasparente del numero massimo disponibile di posti accessibili, definiti in base a criteri percentuali univoci, predeterminati e verificabili preventivamente dal pubblico;
  3. visibilità e fruibilità piene per ogni spettatore, con ogni tipo di disabilità fisica, sensoriale e cognitiva;
  4. eliminazione della pratica delle “aree dedicate”, separate e discriminatorie, per consentire alle persone con disabilità di partecipare agli eventi insieme al proprio gruppo di amici;
  5. applicazione rigorosa dei principi della progettazione universale per tutte le strutture di nuova costruzione e per qualsiasi intervento di riqualificazione o ristrutturazione di quelle esistenti.

Per l’accesso agli spettacoli dal vivo per lavoratrici e lavoratori con disabilità:

  1. istituzione di un fondo dedicato per coprire i costi di accessibilità necessari a garantire autonomia ed eque condizioni professionali nelle fasi di produzione e tournée;
  2. messa in accessibilità di tutte le Open Call di settore;
  3. messa in accessibilità dei programmi di formazione delle accademie e preparazione degli insegnanti a pratiche e metodologie inclusive e accessibile, finalizzate a promuovere una cultura paritaria e antidiscriminatoria fin dai primi stadi dell’educazione artistica;
  4. alla luce della natura intermittente del lavoro artistico, rivalutazione delle norme sul limite di reddito che fanno decadere da sostegni assistenziali (ad esempio la pensione di invalidità) in caso di superamento anche solo per un’annualità;
  5. rimozione di tutte le barriere – fisiche, sensoriali, cognitive e culturali – per garantire l’accesso professionale di artistə con disabilità in tutti gli ambiti dello spettacolo: formazione, produzione e distribuzione.

Durante la Conferenza stampa le attiviste presenti in sala hanno rivendicato con chiarezza che non si tratta di favori, né gentili concessioni, ma di condizioni minime di equità e uguaglianza: “la cultura è un diritto umano fondamentale e spetta al Parlamento e al Governo garantirlo a tutti i cittadini e le cittadine. E a chi dice che i tempi sono complessi, che le priorità sono altre, che bisogna aspettare, rispondiamo che noi siamo vive adesso e il tempo dell’attesa non può essere il nostro. Noi non abbiamo più tempo!”.

La necessità di adottare rapidamente misure efficaci per rispondere a istanze rivendicate da un’ampia platea di cittadini e cittadine trova conferma nelle parole di Matteo Cadeddu, direttore di Change.org Italia, che è intervenuto nel corso della conferenza: “la campagna ha trovato spazio su Change.org dove ha di recente superato le 29mila firme, guadagnandosi uno spazio tra le petizioni più firmate di quest’anno sui temi legati all’accessibilità. Tante cittadine e cittadini sentono evidentemente che non sia più tollerabile nel 2025 che concerti e grandi eventi siano inaccessibili a una parte del pubblico. Il team di Change.org è felice di essere al servizio delle persone che vogliono sentirsi ascoltate e vedere cambiamenti positivi per la società.”

All’iniziativa hanno aderito anche AISM (Ass. Ital. Sclerosi Multipla), Associazione Luca Coscioni, ANMIL, Caratteri Cubitali, Collettivo La Cantautrice, CoorDown, Disability Pride Network, Equaly, Famiglie Sma, FIADDA, FISH – Federazione Italiana Superamento Handicap, Fondazione Diversity, Fondazione Arturo Toscanini, Informare un H – Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli, Keep On Live, O.MA.R. Osservatorio Malattie Rare, SoundSet Turin, UILDM – Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Walter Vinci Onlus – Progetto Unìsono.

Tra queste associazioni, ha preso la parola il Movimento Antiabilista tramite la sua rappresentante Marta Migliosi che ha dichiarato: “non vogliamo più accontentarci di un’accessibilità parziale e non vogliamo più chiedere il permesso di esistere in un sistema che vive proprio grazie alla riproduzione delle disuguaglianze. Vogliamo essere previsti in tutti gli spazi dove sono previste le persone, ivi inclusi quelli della cultura”

È anche intervenuto Michele Adamo, segretario nazionale UILDM e membro della Giunta nazionale di FISH, confermando il forte sostegno delle proposte di Live For All e sottolineando che “concerti, teatri, eventi sportivi non devono essere esperienze riservate a pochi. Oggi in Italia, troppe barriere impediscono ancora a milioni di cittadini e cittadine con disabilità di partecipare davvero alla vita culturale. Non è accettabile. Non è più tollerabile”.

Ha concluso l’iniziativa il Sen. Ivan Scalfarotto (Italia Viva), il quale ha confermato il suo impegno a portare avanti le istanze di Live for All nelle aule parlamentari, evidenziando che lo sforzo della Repubblica di eliminare gli ostacoli che si frappongono all’uguaglianza previsto dall’articolo 3 della Costituzione mai come in questo caso deve essere preso con la massima serietà. Non esistono momenti della nostra vita nei quali è ammissibile che alcuni non possano sentirsi parte fino in fondo della propria comunità.

Le istanze promosse da Live For All hanno trovato il sostegno anche di Francesca Michelin e di Ficarra e Picone, che hanno rilanciato il Manifesto Live For All dai loro account Instagram, e delle Karma B che hanno partecipato in presenza all’evento.

Un estratto dal discorso di Chiara Bersani

«In qualità di artiste e artisti con disabilità oggi prendiamo parola a partire da una catena di urgenze che non possono più essere silenziate. Per farlo è necessario contestualizzare il tempo e il luogo da cui stiamo parlando. Quello che sta accadendo negli ultimi giorni nel mondo dello spettacolo, dopo la divulgazione degli esiti del Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo – FNSV, non è un semplice cambiamento: è una frattura. Una frattura che segna con nettezza la distanza tra chi ha accesso agli strumenti per lavorare e chi ne viene privato, chi ha diritto a esistere sulla scena artistica e chi no. Siamo una generazione scarna, affaticata, che solo grazie ai sostegni di altri paesi europei è riuscita a formarsi ed avviare progetti riconosciuti sul piano internazionale ma che oggi, pur avendo visione, competenza e desiderio, non riesce ad accedere agli strumenti minimi per poter lavorare, creare pensiero, arte ed economie. Non si può decidere di fare a meno di noi, cittadine e cittadini con diritto di voto ed espressione, con competenze ed esperienze fondamentali allo sviluppo della cultura del nostro paese. Ma per essere persone attive nell’agire sociale, politico e lavorativo, necessitiamo di alcune garanzie: possibilità di formazione e ambienti lavorativi accessibili. Queste prerogative minime non sono negoziabili, sono diritti disciplinati da leggi.»

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Al.Di.Qua.Artist

“Al.Di.Qua.Artists”, acronimo del più lungo ALternative DIsability QUAlity Artists, è un’associazione di categoria di e per artistə e lavoratorə dello spettacolo con disabilità. Nata durante il lockdown del 2020, agisce con l’obiettivo di posizionarsi per l’autonomia ed i diritti di artistə con disabilità, allo stesso tempo mirando a trasformare il modo con cui le persone con disabilità sono mostrate e rappresentate nei media principali e nell’immaginario collettivo.

Comitato per i Concerti Accessibili

Nato nel 2024, riunisce attivistə per i diritti delle persone con disabilità alleatesi per scrivere il Manifesto LIVE FOR ALL, una dichiarazione in 5 punti per ottenere piena parità di accesso e fruizione degli eventi dal vivo da parte delle persone con disabilità senza più aree segregate, numeri chiusi o discriminazioni.

 

Fonte: comunicato stampa Al.Di.Qua.Artists

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