UILDM e AVIS ancora insieme per diffondere la cultura del dono
Giovedì 11 ottobre il presidente nazionale UILDM Marco Rasconi e il presidente nazionale AVIS Gianpietro Briola hanno rinnovato il protocollo d’intesa tra le due associazioni.
Ciò che lega le due realtà è l’impegno nel diffondere la cultura del dono e della gratuità. Che si tratti di sangue, di tempo, di presenza, i volontari di UILDM e AVIS sanno quanto è importante spendersi per gli altri.
La collaborazione prevede il sostegno nelle reciproche attività e l’attivazione di percorsi e progettualità condivise sia a livello nazionale che sui territori dove UILDM e AVIS sono presenti capillarmente.
«Fin dalla nascita di UILDM abbiamo compreso che fare rete con il territorio e creare alleanze associative è il primo passo per promuovere i diritti di tutte le persone. Da soli possiamo fare, ma insieme agli altri riusciamo a fare molto di più. È questo che ci accomuna ad AVIS: il desiderio di coinvolgere sempre più persone nei nostri percorsi per allargare le possibilità di donare. Donare tempo, servizi, sangue, che nel concreto si traducono in migliore qualità della vita e maggiori opportunità per tutti. Il rinnovo del protocollo d’intesa con AVIS è il momento per ribadire il nostro impegno per le persone», dichiara Marco Rasconi, presidente nazionale UILDM.
«Siamo molto soddisfatti di aver rinnovato il rapporto di collaborazione con la UILDM – dichiara il presidente di AVIS Nazionale, Gianpietro Briola – Mi sento di dire che si è trattato solo di una formalità, visto che le nostre realtà lavorano da anni fianco a fianco per promuovere le rispettive attività sul territorio e sensibilizzare le persone sull’importanza della ricerca e della donazione di sangue ed emocomponenti. Come la scelta volontaria, gratuita e periodica dei donatori contribuisce a garantire scorte necessarie per le attività ospedaliere e le terapie salvavita, così UILDM ogni giorno cerca di individuare soluzioni sempre più efficaci per i pazienti con distrofia e altre patologie neuromuscolari. La recente visita che abbiamo effettuato insieme nel Centro NeMO dell’ospedale Niguarda di Milano dimostra il coinvolgimento reciproco e il legame indissolubile che ci vede allineati e proattivi a tutela di chi ha più bisogno. La mia speranza è che questo accordo sia solo il punto di partenza per nuovi traguardi da tagliare insieme a favore di tanti pazienti, per supportarli valorizzando progetti che aumentino la loro qualità della vita».
(ap)