Sempre al nostro fianco

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Ciascuno di noi ha un “pezzetto” di Leonardo. C’è chi ha quello del suo impegno in associazione, chi quello che racconta della sua energia inarrestabile, chi una semplice e ironica battuta.

In tanti ci hanno scritto per raccontarci di lui. Amici, soci delle Sezioni UILDM, professionisti e aziende che hanno collaborato con Leonardo. Ne viene fuori un’immagine ricca e sfaccettata di un uomo sempre attivo e infaticabile in tanti progetti. La sua mente volava alta e leggera, insieme alla carrozzina, sua compagna di avventure per migliaia di chilometri.
Grazie a questa continua e instancabile onda di messaggi oggi possiamo restituire un album di ricordi che accompagna chiunque l’abbia conosciuto. Vi presentiamo così l’uomo Leonardo che “ha reso possibile l’impossibile”, come è stato ricordato da tante persone in questi giorni.

Il suo primo incontro con UILDM è avvenuto a 8 anni, e da allora per ben 40 anni UILDM è stata la sua seconda famiglia. È proprio dopo la maturità che il legame con la nostra associazione si fa più forte. “UILDM era importante per la sua vita perché era la sua vita”, ci raccontano gli amici.
Per Leonardo UILDM è stata tutto e alla nostra associazione lui ha dato tutto se stesso. È riuscito a rappresentare pienamente il nostro slogan “al tuo fianco tutti i giorni”. Sempre presente, sempre attivo, impegnato in progetti per l’inclusione delle persone con disabilità, prima come presidente nella Sezione di Monza, poi a livello nazionale. Leo c’era sempre per tutti, senza risparmiarsi: Leo ha vissuto tutti i momenti e le circostanze della sua vita di persona con disabilità con stile e con straripante personalità.

Amava fare festa e per lui il centro della festa era il momento conviviale. Non era preoccupato che ci fosse “un posto per tutti”; era preoccupato piuttosto che “ognuno trovasse il suo posto”. Questo era il suo modo di porsi anche nell'impegno in UILDM. Aveva la capacità di leggere le persone e di tirare fuori quello che potevano dare. È una qualità che abbiamo apprezzato in lui fin dai primi incontri.

A volte Leo parlava poco ma “lui parlava con lo sguardo”. Uno sguardo sornione, a volte divertito, a volte ironico. Perché Leo ironizzava sulla sua disabilità. Questo atteggiamento aiutava tutti i ragazzi della Sezione perché non era un modo per dire “non pensateci”, bensì un aiuto al superamento dei limiti che la disabilità imponeva loro. Di questa spinta all’autonomia ha fatto la sua bandiera e il suo ultimo capolavoro è stata la conquista di una Vita indipendente per la quale ha combattuto con caparbietà e con intelligenza, per se stesso e per tutti i suoi amici.

Aveva un rapporto speciale, a tratti ironico, ma sempre amichevole con i cosiddetti “normodotati”. Lui, che con il solo dito indice della mano destra sapeva davvero “muovere il mondo” stando seduto davanti al PC, spesso aveva bisogno dell’aiuto dei “normodotati”, ma che sapessero “usare la testa” come qualche volta diceva; era invece molto severo con le persone con disabilità che utilizzavano la loro condizione per ottenere attenzioni speciali oltre il dovuto.

Ha chiesto tanto a tutti e prima di tutto a se stesso. Si imbarcava in mille progetti con passione e ferrea volontà e sapeva bene come coinvolgere noi che gli stavamo intorno. Il suo viaggio è terminato realizzando il suo sogno più grande: ha portato 1.500 di noi a incontrare Papa Francesco.

Caro Leo, in tutti noi lasci un vuoto immenso, ma soprattutto ci lasci una grande eredità: ci ricordi che tutto si può vivere e si può desiderare, e non sarà di certo la distrofia a fermarci! Il nostro impegno per l’inclusione delle persone con disabilità continua ogni giorno!

Ritratto di uildmcomunicazione

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