UILDM palestra di vita

share on:

Non capita tutti i giorni di incontrare il Santo Padre, e l'udienza con Papa Francesco del 2 giugno per 1.500 soci e amici di UILDM provenienti da 43 Sezioni locali è stata una giornata intensa e speciale.

«Caro Santo Padre, non siamo uomini e donne straordinari: siamo persone normali, e, prima di tutto, vogliamo essere noi stessi. Non siamo persone speciali, ma abbiamo gli stessi desideri di tutti: studiare, lavorare, muoverci, costruire una vita di relazione, e soprattutto poter scegliere. Siamo fragili, come tutti, e la nostra fragilità diventa forza e occasione per fidarci e affidarci a coloro che abbiamo accanto.» 
Così il presidente Marco Rasconi si è rivolto a Papa Francesco per salutarlo e presentare l'Associazione, impegnata da quasi 60 anni per l'inclusione delle persone con disabilità neuromuscolari e l'abbattimento di ogni barriera, fisica o mentale.   

L'aula Paolo VI è stata testimone di una commozione palpitante, di un'intensa gioia che si è trasmessa a tutti coloro che erano presenti. L'emozione è stata colorata dalle tantissime bandiere UILDM, rosse e verdi, che hanno fatto da scenografia ad un'occasione davvero speciale. I tanti volti sorridenti hanno testimoniato a Papa Francesco e al mondo la potenza della fragilità, e come, anche nelle situazioni più difficili, sia possibile tirare fuori il coraggio per continuare a lottare per i valori in cui crediamo da sempre.
Durante l'udienza i gemellini Andrei e Ionut di 6 anni della Sezione di Como e Mario, 5 anni della sezione di Arzano (Napoli) hanno consegnato nelle mani del Papa tre doni: una farfalla, simbolo della volontà di non lasciarci fermare dalla distrofia, una pergamena e un gonfalone dell'Associazione. 

 «Voi siete chiamati ad essere una “palestra” di vita, soprattutto per i giovani, contribuendo a educarli a una cultura di solidarietà e di accoglienza, aperta ai bisogni delle persone più fragili.» Con queste parole Papa Francesco ha incoraggiato i presenti a continuare a lavorare sui territori locali perchè la parola disabilità possa essere sinonimo di inclusione, libertà e partecipazione alla vita sociale. 
L'invito del Papa a UILDM è quello di offrire il proprio aiuto, «ma ancora di più lo è il cuore con cui lo si offre». Questo ci sprona a lavorare sempre più per un'Associazione che usa sia la testa che il cuore per portare avanti i propri impegni.

Leggi il messaggio integrale del Papa. 

(a.p.)

 

 

Ritratto di uildmcomunicazione

uildmcomunicazione