Un sito per "Firmo, quindi sono"

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La battaglia di Simone Parma, grazie all'impegno della madre Grazia Zavatta e di alcuni amici, è stata raccolta e raccontata sul sito web firmoquindisono.com che vuole essere punto di riferimento e di rilancio del percorso iniziato quattro anni fa.

Tutto inizia nell'ottobre 2014, quando Simone si reca all'ufficio anagrafe del Comune di Rimini per rinnovare la carta d'identità. Non può firmare con le sue mani ma gli viene comunque negata la richiesta di un aiuto: sul suo documento viene scritto "Impossibilitato".Simone non ci sta, inizia da subito una battaglia per vedere riconosciuto il proprio diritto a fimare con i mezzi adeguati alla sua situazione: il percorso intrapreso viene ben presto sostenuto da UILDM tramite la Sezione di Rimini e a livello nazionale, oltre che da altre associazioni come "L. Coscioni"e da esponenti politici. Tre le proposte avanzate da Simone: l'impronta digitale, la firma elettronica e l'utilizzo di sistemi informatici, un timbro o sigillo.

Anche se putroppo Simone viene a mancare a fine 2015, l'anno successivo si fanno passi avanti importanti: "Firmo quindi sono" entra in Parlamento e si realizza un incontro con l'Agenzia per l’Italia Digitale. Nel 2017 il primo successo: il 12 luglio l’AgiD emana una Circolare ministeriale che chiama le "pubbliche amministrazioni alla rimozione degli ostacoli che si frappongono alla realizzazione dell’amministrazione digitale e alla piena ed effettiva attuazione del diritto all’uso delle tecnologie ICT".

«Simone aveva in cantiere il sito firmoquindisono.it già dal 2015 - racconta Grazia, madre di Simone - Il logo, la pagina facebook, tutto è stato frutto della sua volontà, che ha incontrato quella di alcuni amici che gli sono stati sempre vicino, anche quando è venuto a mancare. Il suo obiettivo era far conoscere la battaglia di "Firmo, quindi sono" a più persone possibili, per fare in modo che nessuno veda calpestato il proprio diritto a firmare documenti che lo riguardano. Ora c'è anche un sito: spero che questo strumento diventi un punto di riferimento per le persone con disabilità per avere sempre maggiore autonomia, e per le amministrazioni che devono ancor adeguarsi».

«Ho raccontato il percorso avviato da Simone a “La Vita in Diretta” nel 2017 - spiega il Presidente UILDM Marco Rasconi - e avere oggi anche un sito web a disposizione ci permette di sottolineare ancora una volta che siamo noi, persone con disabilità, le prime a doverci impegnare per cambiare le cose. La malattia non cancella i nostri diritti». (cs)

Segui il percorso di "Firmo, quindi sono" 

(foto tratta da firmoquindisono.it)

Ritratto di uildmcomunicazione

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