Indipendenza, libertà e autonomia. È questa la storia di Riccardo Rutigliano, 56 anni, presidente della Sezione di Milano.
L’incontro con l’associazione è stato determinante nel suo percorso. Ora infatti, grazie a un progetto di Vita Indipendente, abita da solo ed è riuscito a coniugare lavoro, interessi e tempo libero, mantenendo la sua autonomia.
Come ha conosciuto UILDM?
«Ho scoperto l’associazione negli anni ’90 introdotto nella nostra Sezione dall'allora segretaria Lucia Spitoni, persona con disabilità dotata di grande umanità e capacità di rapportarsi con le persone. È stato un percorso pieno, ricco di progetti, impegni e condivisione. Assieme al Gruppo Giovani mi sono occupato in particolar modo della diffusione e della conoscenza del wheelchair hockey in Lombardia e a livello nazionale. Con la Sezione di Milano abbiamo fatto nascere la squadra dei Dream Team. Per un periodo sono stato nella Direzione Nazionale, con i presidenti Bressanello e Bomprezzi. Negli anni a livello territoriale ho collaborato con Fontana e Rasconi».
Lei vive da solo. Com’è riuscito a realizzare questo sogno?
«Mi ci sono ritrovato per esigenza. La mia famiglia è stata costretta a trasferirsi in Abruzzo, io avevo creato la mia rete a Milano e non me la sentivo di cambiare ambiente. All’epoca la soluzione fu una comunità alloggio per disabili della Fondazione Don Gnocchi. Ho vissuto in quella casa per una decina d’anni. Si trattava di una struttura per utenti con disabilità di vario tipo, un tentativo di integrazione. Come esperienza mi ha arricchito molto, mi ha permesso di mettermi in gioco sul piano dell’autonomia e su come poterla realizzare concretamente. Al contempo però mi ha fatto venire voglia di indipendenza perché quest’esperienza aveva comunque dei vincoli e degli obblighi che mi sottoponevano a delle limitazioni. Come UILDM Milano quindi, abbiamo cominciato a pensare a questa possibilità, cercando un appartamento che ci consentisse di realizzare una vera Vita indipendente. Una cooperativa collegata alle Acli era interessata al progetto e ha messo in affitto alla nostra associazione un appartamento accessibile per ogni condominio che gestiva».
Qual è un fattore importante sul piano dell’autonomia?
«Il lavoro dona stabilità economica e continuità. Sono impiegato in una compagnia di assicurazione a tempo indeterminato, una sicurezza importante».
Come trascorre il tempo libero?
«I miei interessi spaziano molto, dalla comunicazione, allo sport, ai viaggi. Adoro scrivere, nel corso del tempo ho collaborato con DM e ho scritto racconti e opere di narrativa. In vista dell’estate ho un progetto speciale: vorrei percorrere il cammino di Santiago in carrozzina elettrica».
Un messaggio ai nostri lettori
«Se ho realizzato sogni, desideri e progetti è stato anche grazie all’aiuto di UILDM. Prima, infatti, non avevo le amicizie e gli input che mi consentissero di pensare in grande. L’invito ai giovani è quello di non vivere i problemi in maniera isolata, ma di condividere con altri, in associazione, la quotidianità. È possibile essere affiancati e vivere pienamente tanti aspetti: dallo studio al lavoro, dal tempo libero alla vita indipendente».
(v.b.)