200 numeri di DM

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DM è lo strumento di comunicazione che accompagna l'associazione fin dal 1961. La voce di carta che non ha mai smesso di raccontare sfide, conquiste, e nuovi obiettivi da raggiungere non solo per le persone che hanno una distrofia, ma per tutti coloro che hanno contributo a costruire insieme inclusione. Nel tempo è diventato un punto di riferimento per tanti anche al di fuori dell'associazione: oltre ai soci UILDM, ricercatori, medici, operatori del settore socio-sanitario e tantissimi amici che ci hanno aiutato a sostenerlo. In questi giorni sta arrivando nelle case il numero 200, un numero che ci emoziona molto. Dentro quelle cifre ci sono quasi 60 anni di storie, di impegno, di fatica, di amore. Se ancora oggi possiamo averlo a disposizione, è grazie a chi ha creduto sempre nel valore di ciò che stava facendo e nel volerlo trasmettere alle proprie comunità. Per chi c'è stato, per chi c'è e per chi continuerà a far crescere DM: grazie. 

 

Anna Mannara, consigliera nazionale e direttore editoriale DM

Sono molto legata a DM da volontaria prima ancora che da membro della DN perché è proprio attraverso la nostra rivista che ho scoperto l’esistenza della UILDM, anni fa infatti mi fu regalato un numero di DM da un mio amico e da lì è iniziata la mia storia con la UILDM. Come membro della DN credo sia uno strumento fondamentale che rafforzi il concetto di “unione” a cui diamo tanto rilievo nella nostra organizzazione; ci permette di veicolare informazioni che riguardano la ricerca e i nuovi protocolli di cura per le malattie neuromuscolari, la politiche relative alla disabilità, le iniziative che portiamo avanti come direzione e anche le attività territoriali a tutti quelli che lo leggono, ai soci, soprattutto a quelli non ancora avvezzi all’uso della tecnologia, ma anche ad altre organizzazioni di volontariato e ad enti pubblici. Organizzare i contenuti di ogni numero è un lavoro minuzioso e che richiede una grande responsabilità e visione d’insieme ma è allo stesso tempo entusiasmante e stimolante.

I cambiamenti che hanno interessato la nostra rivista mi hanno dato sempre più conferma che “anche l’abito fa il monaco”, il che significa che è importante valorizzare i preziosi  contenuti presenti all’interno della nostra rivista organizzandoli secondo un filone tematico che armonizzi le notizie in ogni numero, dando loro la veste grafica adeguata e anche l’aspetto tattile legato alla rivisto, motivo per cui uno dei primi cambiamenti che ha investito DM da quando mi è stata affidata la gestione è stata cambiare il tipo di carta che veniva utilizzata perché sfogliare una rivista deve essere per il lettore un’esperienza “multisensoriale”.

Uno degli articoli che mi è rimasto nel cuore è quello di DM 195 in cui abbiamo raccontato dell’incontro con Papa Francesco avvenuto il 2 giugno 2018, aver messo su carta le parole che ci ha rivolto, le emozioni dei soci e il lavoro dei nostri uffici per permettere la realizzazione dell’evento è stata un’esperienza commovente e ha permesso di immortalare il regalo e il ricordo  più bello che potesse lasciarci Leo (Leonardo Baldinu, congliere nazionale UILDM mancato nel 2018, n.d.r.).

Le prossime sfide comunicative dovranno essere quelle di superare la staticità imposta da una rivista cartacea e fare un tuffo nella tecnologia che permetterà non solo di rendere più “plastici” i contenuti ma anche di avere un rapporto più intimo e interattivo con i nostri lettori. Noi della UILDM però, si sa, siamo sempre un passo avanti e quindi per noi il futuro è già qui! Abbiamo già fatto questo tuffo, annunciato nei precedenti numeri, lavorando alla realizzazione di una app dedicata a DM e di cui presto sarà pubblicata la prima edizione! 

 

Marco Rasconi, presidente nazionale UILDM

Ricordo quando arrivava a casa: era bello cercare quello che sapevo essere successo e mi veniva raccontato. Leggerlo faceva diventare tutto più reale, effetto che mantiene intatto ancora oggi. Ricordo le prime Giornate nazionali, le pagine sportive…

DM è importante perché è uno strumento che ci consente di uscire dall’associazione e raccontare soprattutto a chi circonda chi siamo e cosa facciamo. Come a dire: ehi, guarda qua! UILDM è tutto questo!

Vederlo in qualità di presidente mi permette di sottolineare quanto lavoro, quanta fatica c’è dietro. Un aspetto che prima coglievo meno.  

 

Claudio Arrigoni, direttore responsabile DM

Un traguardo. I campioni lo sanno: quello che conta è come lo si è raggiunto. Il resto viene dopo.

Arrivare a 200 numeri per una rivista vuol dire essere riusciti a tagliare un traguardo storico. Giusto sia una occasione di festa per DM e tutta UILDM. Bisogna andarne fieri, senza nasconderlo. Ma anche in questo caso bisogna guardare oltre il dato. Bellissimo e prestigioso. Perché DM ha saputo diventare voce di una comunità e poderoso germe di crescita per la società.

Quanti numeri ci sono dietro a quel numero. Sono fatti di storie raccontate, battaglie fatte, luoghi descritti. E poi idee e progetti, riunioni e incontri, caffè e pizze, lettere prima e email poi, discussioni e chiarimenti. Sempre con la persona in primo piano. Sapendo che le nostre tante parole e le belle immagini servono a costruire una società migliore. Cercando sempre si mettersi in ascolto, senza verità in tasca. Guardando al mondo intorno con stupore e meraviglia. Ci muove la curiosità. Con la capacità di sapere stare anche dall’altra parte del tavolo, quella di chi ha idee diverse. Il confronto che aiuta a crescere.

DM è diventato nel tempo un punto di riferimento costante per tutto il mondo della disabilità e di chi lotta perché a quella parola scompaia il “dis” e si possa parlare solo e soltanto di abilità, così che ogni persona, in qualunque condizione, sia risorsa unica e inconfondibile. Ecco perché siamo orgogliosi di aver raggiunto un numero così prestigioso e insieme guardiamo già ai prossimi traguardi. Come devono pensare i campioni. Come tutti i giorni fanno gli amici di UILDM e le loro famiglie. DM è stato, è e sarà la loro voce. Sempre.

 

Barbara Pianca, coordinatrice della segreteria di redazione DM

Ho conosciuto UILDM e la redazione di DM tramite il mio precedente lavoro all'Informahandicap del Comune di Venezia, dove tra le altre cose curavo la newsletter informativa. Sotto la meticolosa guida di Stefano Borgato ho imparato a conoscere e amare UILDM e il giornale. Quello che mi colpiva fin dall'inizio era la qualità dei contenuti che raccoglieva: la voglia che l'Associazione ha di riflettere, approfondire, conoscere, confrontarsi trasudava da ogni pagina. Quando Alberto Fontana (ex presidente nazionale e attuale consigliere nazionale. n.d.r.) mi ha proposto di succedere al timone di Stefano ne sono stata onorata e tuttora è un lavoro che mi regala gioia.

Oggi coordino la redazione di un giornale che non è più, come alla sua nascita negli anni Sessanta, la via maestra per informare e creare rete. I canali che assolvono a questo compito si sono trasferiti sul digitale che consente un'immediatezza inimmaginabile per un giornale di carta. Il DM del Ventunesimo secolo ha una funzione diversa: dialoga con chi il digitale non lo ha ancora metabolizzato e forse non lo farà; rende definitivi dei contenuti che sul digitale scivolano via, permettendo all'Associazione di esprimersi rispetto ai grandi temi; restituisce ai soci il rendiconto delle attività della Direzione nazionale ed è un mezzo al servizio degli obiettivi del fundraising.

Il ricordo più emozionante della mia attività lavorativa è recente e lo trovate tutti in DM 199 a pagina 41. In un'epoca in cui c'è così tanto ed è tutto così veloce, la famiglia di Fabio Di Martino ha trovato il tempo e il cuore di scrivere una lettera a penna e inviarla alla redazione di DM, ringraziandoci di averli fatti sentire meno soli negli anni della breve e indimenticabile vita del loro insostituibile figlio. Quelle parole mi emozionano e danno senso a ogni cosa fatta finora per e con UILDM. Grazie.

 

Consulta l'archivio storico di DM!

(cs)

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