L'UNITALSI di Roma ha lanciato un appello a Virginia Raggi, nuovo sindaco di Roma, perché inserisca tra le priorità del suo mandato l'attenzione alle persone con disabilità, in particolare ai bambini. La richiesta si basa sui dati raccolti, tramite lo sportello "Roma per tutti", sui bambini con disabilità.
«Il 67% delle famiglie romane - si legge nel comunicato dell'UNITALSI - con bambini disabili dichiara di avere le maggiori difficoltà con le barriere architettoniche che sono una grave piaga della Capitale dove le strade sono inadeguate, come altrettanto inadeguato è il trasporto pubblico. Così come i bambini anche le persone anziane che vivono sole e le persone senza fissa dimora hanno difficoltà a sopravvivere nella nostra città. Un vero e proprio popolo degli invisibili che vivono nella Capitale».
«Sappiamo bene – spiega Emanuele Trancalini, presidente di UNITALSI Roma – che il neo sindaco Raggi dovrà affrontare le grandi emergenze che affliggono questa città, ma siamo convinti che l’attenzione alle persone con disabilità sia un segno di grande civiltà soprattutto nella Capitale dove manca il delegato alla disabilità da anni».
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Marco Rasconi, presidente nazionale di UILDM si associa alla denuncia di UNITALSI e ribadisce: «Non è possibile una situazione così grave. Dobbiamo continuare a lottare per dare le pari opportunità a tutti, perché ciascuno possa vivere la propria città in piena libertà».
«L’appello che l’UNITALSI - aggiunge Marcello Tomassetti, presidente della Sezione UILDM locale - rivolge alla neoeletta sindaco di Roma Virginia Raggi è un grido d’allarme in una città sempre meno inclusiva e disattenta alle tematiche del sociale. Rimettere nell’agenda politica la disabilità deve essere una sfida e una risorsa per Roma Capitale, che ha visto per anni le associazioni e la società civile sostituirsi al lavoro delle Istituzioni cercando con i propri mezzi di migliorare la qualità della vita delle persone disabili, in totale solitudine politica e istituzionale. L’ipotesi di una rappresentanza che si rapporti con il mondo della disabilità è auspicabile soprattutto se capace di interpretare le istanze, i cambiamenti e le difficoltà che le persone con disabilità vivono quotidianamente». (A.P.)