La spedizione di DM ci costerà 13.000 euro in più all'anno!

share on:

Logo in Facebook di iniziativa di protesta contro taglio agevolazioni postaliI conti sono presto fatti: fino al 31 marzo la spedizione in abbonamento postale di un numero di «DM» costava alla UILDM circa 1.280 euro (0,064 euro x circa 20.000 copie). Dal 1° aprile costa circa 5.660 euro (0,283 euro x circa 20.000 copie). Attualmente le uscite in un anno della nostra rivista nazionale sono tre: l’aggravio è quindi di circa 13.000 euro in più all’anno

Anche la UILDM, dunque, è tra le tante vittime di quell’ormai “famigerato” Decreto Interministeriale del 30 marzo scorso - pubblicato “a tempo di record” dalla Gazzetta Ufficiale n. 75 del 31 marzo - con cui sono state sostanzialmente abolite le agevolazioni sulle tariffe postali per l’editoria.

Un provvedimento che - nonostante finora sia stato quasi ignorato dalla “grande” comunicazione - sta in realtà provocando una mobilitazione generale (e trasversale) da parte di quasi tutte le componenti del Terzo Settore. «Agiremo attraverso ogni canale di azione e di comunicazione», ha dichiarato Andrea Olivero, portavoce del Forum del Terzo Settore; Mediacoop ha annunciato ricorsi al TAR; il settimanale «Vita» - del cui Comitato Editoriale anche la UILDM fa parte - ha lanciato una petizione che ad oggi ha già raggiunto 12.606 adesioni; è partita la campagna anche in Facebook, insieme al logo che qui riportiamo; e in questi giorni sono arrivate anche le prime interrogazioni parlamentari. Senza dimenticare che alcune testate “storiche” del Terzo Settore (la notizia di oggi riguarda ad esempio «Parole e Segni», rivista dell’Ente Nazionale dei Sordi sorta nel 1955) hanno già annunciato la cessazione delle pubblicazioni.

La nostra Associazione fa propria la lettera aperta inviata dal direttore responsabile di DM Franco Bomprezzi al ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti - che pubblichiamo qui di seguito - e invita tutti a informarsi nel modo più approfondito sulla questione (nel sito di «Vita», cliccando qui, , si possono leggere gli aggiornamenti “minuto per minuto”) ed eventualmente ad aderire alle varie iniziative lanciate nei giorni scorsi. (Stefano Borgato)

Al Ministro Tremonti

Caro Tremonti, non posso credere che Lei sia d’accordo. Anzi, voglio sperare che questa volta Lei non ne sappia praticamente nulla. Difficile immaginare un provvedimento più impopolare di quello che di fatto è entrato in  vigore, forse non a caso, il primo di aprile. Uno scherzo micidiale per le tante associazioni non profit, per i piccoli editori, per tutte quelle persone che, a vario titolo, hanno utilizzato per anni le Poste per diffondere il proprio messaggio di solidarietà e di speranza.

Il volontariato, lo sa bene, ha pochi soldi ma molte buone idee. C’è meno Stato e più libertà nel volontariato, proprio come dovrebbe piacere a Lei. Anch'io nel mio piccolo ho dato la firma di giornalista per consentire l’uscita e la distribuzione di un certo numero di testate, alcune con decenni di vita alle spalle. Si tratta di piccole riviste, davvero artigianali, ma ben fatte, che consentono la circolazione di notizie importanti per chi le riceve, anzi le aspetta.

Vi si parla di cure, di ricerca medica, di solidarietà, di esperienze positive, di storie di vita, che i giornali normalmente trascurano, relegano nelle brevi. E infatti non è un caso se in questi giorni i grandi quotidiani - paladini della libertà di informazione (la loro) - stanno ignorando questa notizia e non si accorgono della stupenda e spontanea mobilitazione, testimoniata dalle iniziative promosse dal settimanale «Vita». Un passaparola dell’incredulità, un tam tam fra brave persone che si conoscono da tanto tempo e sanno benissimo quanto esiziale sia il provvedimento che il suo Governo ha varato. Non c’è niente di "politico" in questa protesta, non c’è nessuno che soffia sul fuoco. Le elezioni sono appena passate (e anche questo, forse, non è un caso).

Il fatto è che non ci si può trovare dalla sera alla mattina con le regole cambiate, senza alcun preavviso. Provi a immaginare come reagirebbe Confindustria se improvvisamente si trovasse la tariffa dell’energia elettrica aumentata del 500 per cento. Lo sa benissimo che cosa succederebbe: che dovreste immediatamente rivedere il provvedimento e annullarlo di corsa. In questo caso la "Confindustria del volontariato", ossia l’insieme di tutte quelle associazioni e organizzazioni non governative che di fatto garantiscono la sussidiarietà in questo Paese, così malmesso in quanto a servizi alla persona, dovrebbe accettare e subire una vessazione inaudita e incompatibile con qualsiasi bilancio di ONLUS? Le sembra possibile? Le sembra giusto?

Ma, caro Tremonti, c’è di più: Lei sa benissimo quanto le attività produttive sane favoriscano anche un indotto economico: in questo momento, troncando il rimborso delle agevolazioni tariffarie postali, Lei sta mettendo in crisi anche una miriade di piccole tipografie, di case editrici artigianali, che hanno già stampato migliaia di copie di bollettini, notiziari, brochure, dépliant, inviti alla donazione. Le associazioni non possono spedire nulla, devono rifare i conti, ma i conti non torneranno mai. Non si può infatti dall’oggi al domani (non fra un anno) trovarsi a dover pagare cinque volte di più il francobollo virtuale per le proprie pubblicazioni.

Lo Stato non ce la fa? Lo dica per tempo, chiami intorno a un tavolo tutti i beneficiari, faccia delle proposte, si assuma delle responsabilità. Io credo che Lei, caro Tremonti, sia troppo intelligente per non rendersi conto che questa è una "frittata uscita malissimo". Intervenga subito, ci risponda al volo, pubblicheremo subito le sue parole tranquillizzanti. Le scrivo col cuore in mano, senza acrimonia. Ogni giorno che passa in silenzio, la fiducia, mi creda, si riduce vertiginosamente, esattamente nella proporzione dei tagli alle agevolazioni tariffarie. Ci pensi.
Con stima (per ora) immutata.

Franco Bomprezzi - Direttore responsabile di «DM»

Ritratto di admin

Margaret

Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut at vulputate sem, at efficitur nibh. Aliquam sit amet nulla vel ipsum ornare commodo a a purus