La UILDM e le Politiche Giovanili

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Fabio Pirastu, consigliere nazionale UILDM che in collaborazione con i colleghi Roberto Frullini e Davide Tamellini ha ricevuto dalla Direzione Nazionale dell'Associazione la delega ad occuparsi delle Politiche Giovanili, la Formazione, la Vita Indipendente e l'Inserimento Lavorativo, ci illustra quali sono state le attività che recentemente lo hanno visto impegnato per la promozione del primo di questi settori, le Politiche Giovanili.

Fabio Pirastu, a Lignano Sabbiadoro, con due componenti della Nazionale australiana

Quelle appena trascorse sono state settimane ricche di attività, di natura anche diversa tra loro, da svolgere per conto dell'Associazione. Innanzitutto lo scorso fine settimana [il 6 e 7 novembre, N.d.R.], in occasione dei Campionati Mondiali, mi sono recato a Lignano Sabbiadoro (Udine) per sostenere, a nome di tutta la UILDM, la nazionale italiana di wheelchair hockey, cercando anche di contribuire fortemente alla promozione di questo sport. Come ben sappiamo, infatti, l'hockey in carrozzina elettronica è arrivato in Italia all'inizio degli anni Novanta proprio grazie alla UILDM e a quei ragazzi che partecipavano più intensamente alla vita dell'Associazione.
Ragazzi che oggi, cresciuti, continuano a vivere nella e per l'Associazione, a dimostrazione di come lo sport rappresenti una via privilegiata per coinvolgere i giovani nelle attività della UILDM, la quale diventa un "luogo" di crescita e condivisione dove, una volta adulti, essi possono continuare a dare il proprio contributo, in altri ruoli o incarichi.
È per questo che, occupandomi per l'Associazione delle Politiche Giovanili, ho voluto essere presente a Lignano, per testimoniare e ribadire da un lato l'importanza dell'evento, dall'altro l'importanza di questo enorme strumento di normalità che si chiama Sport.

Prima di andare a Lignano, invece, ho ritenuto utile partecipare ad alcuni test di un sistema di guida per automezzi adatto anche alle persone con una grave disabilità. Sistema che ho potuto provare durante un Open Day promosso da una ditta di Ponte San Marco di Calcinato (Brescia). Qui gli allestitori avevano preparato una due giorni dedicata alla prova dello Space Drive. Per fare questo, un furgone dimostrativo era a disposizione di chi volesse vivere l'esperienza di guidare attraverso un joystick, dove i comandi della vettura come le frecce, il clacson e l'accensione sono gestiti attraverso un pulsante che può essere posizionato nel posto più comodo per l'utente. In questa circostanza, la particolarità che ho potuto rilevare e apprezzare di più è stata sicuramente la versatilità di questo nuovo sistema di guida. Acceleratore e freno sono gestiti attraverso un joystick, lo sterzo, invece, attraverso un altro. Laddove ce ne fosse la necessità, poi, è possibile utilizzare un joystick unico a quattro vie, da cui si possono controllare acceleratore, freno e sterzo: tutto sommato è come guidare una carrozzina elettronica, solamente un po' più ingombrante!

La mia visita a questa dimostrazione e la mia volontà di provare personalmente il sistema Space Drive mi ha permesso di valutare in modo oggettivo il grado di forza necessaria per utilizzarlo, e devo dire che questa è davvero minima. Il che non significa che proprio tutti potranno guidare, perché nonostante la forza minima impiegata, in primo piano vanno sempre e comunque poste la propria e l'altrui sicurezza. Inoltre, per ora non è possibile immatricolare questo mezzo in Italia: esiste, infatti, l'immatricolazione europea che al momento però non è riconosciuta nel nostro Paese.

Volendo descrivere il sistema potremmo dire che prevede un furgone allestito con microtelecamere, per avere la visione anche di quei punti in cui una difficoltà di rotazione della testa non permette di vedere, con un sistema di controllo per i comandi gestibili attraverso un bottone con segnale sonoro e con un impianto di gestione di quella che può essere definita "la guida", attraverso tre possibili soluzioni che verranno adattate come un "vestito su misura" all'utente che le utilizzerà. La prima, come accennavo prima, composta da acceleratore e freno gestiti da un joystick a due vie controllato da una mano e sterzo gestito da un altro joystick, sempre a due vie e controllabile con l'altra mano. La seconda, con joystick a quattro vie gestibile con una sola mano e la terza, infine, composta da un mini volante molto leggero, per controllare lo sterzo, e un joystick a due vie per gestire l'acceleratore e il freno.

La visita, come si sarà capito, è stata molto interessante e anche parlare direttamente con il responsabile della ditta tedesca ideatrice di questo sistema ha aperto lo spiraglio alla possibilità di raggiungere una piena autonomia per tutte le persone con una grave disabilità. A mio modesto giudizio, dunque, l'aspetto più positivo è che si stia cominciando a ragionare sull'automezzo come "priorità" per raggiungere la propria autonomia: quindi, dal punto di vista della delega che mi compete all'interno della Direzione Nazionale, quella per le Politiche Giovanili, mi viene spontaneo pensare a quali e quante belle strade si potrebbero aprire per i ragazzi che si affacciano alla UILDM, se un domani questo mezzo potesse girare sulle nostre strade. (Fabio Pirastu)

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Margaret

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