Mobilità urbana: a Pavia il monitoraggio

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Il diritto alla mobilità per le persone con disabilità si realizza a partire da una progettazione partecipata nelle nostre città: tutti siamo coinvolti in questo processo e il contributo di ciascuno diventa essenziale per aggiungere tasselli di accessibilità e di inclusione ai luoghi che frequentiamo abitualmente.

Quella che vi vogliamo raccontare oggi è una piccola storia di partecipazione al bene comune. La Sezione UILDM di Pavia, insieme a Ledha, è impegnata in questo periodo nel monitoraggio dell’accessibilità dei mezzi pubblici e delle fermate della propria città. L’amministrazione comunale ha chiesto la collaborazione di queste associazioni che vivono e testano quotidianamente l’accessibilità in ogni loro singola attività o spostamento.

La prima linea monitorata è la numero 3 del trasporto pubblico locale. A testare le fermate sono stati Fabio Pirastu, presidente della Sezione di Pavia, Sylvie Aliman, Andrea Gatu e Lucrezia Bertolesi, una studentessa che sta svolgendo un progetto di Alternanza scuola lavoro nella Sezione pavese.
Per quanto riguarda i mezzi di trasporto non sono state riscontrate problematiche evidenti, mentre alcune delle fermate sono risultate inaccessibili perché il marciapiede è troppo basso o il fondo è disconnesso, altre a causa delle auto in sosta in spazi non riservati al parcheggio. In questo passaggio sono state segnalate al Comune di Pavia le prime criticità emerse. L’impegno dell’amministrazione è quello di continuare il monitoraggio anche sulle altre linee urbane con un test ogni 15 giorni.

«Se le fermate fossero tutte accessibili sarebbe possibile per le persone con disabilità muoversi senza l’utilizzo di mezzi speciali», commenta Fabio Pirastu. «È necessario un intenso lavoro sulle infrastrutture urbane, sulla riorganizzazione degli spazi del nostro centro storico, sulla costruzione di piste ciclabili utili anche per la mobilità di chi è in carrozzina. Un impegno in questa direzione è un processo che favorisce l’inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità. Un mondo senza barriere e di libera circolazione è un mondo senza paura di chi è diverso».

(a. p.)

Ritratto di uildmcomunicazione

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