Nessuno è riuscito a togliermi il diritto ad essere arrabbiato!

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Francesco Gallone Francesco Gallone

Oggi, 18 settembre, è stata pubblicata la lettera di Francesco Gallone, ragazzo con disabilità e pure socio UILDM (Sezione di Milano), sul Corriere della Sera, in prima pagina. Si tratta di un evento del tutto eccezionale, perché non capita di vedere tutti i giorni la pubblicazione di una lettera scritta da una persona con disabilità su uno dei più prestigiosi quotidiani italiani. Il testo di Francesco, denso di passione giovanile ma anche di rabbia, riguarda il tema scottante dei tagli all’assistenza alle persone con disabilità; in particolare, la riduzione delle ore degli educatori presenti nelle scuole primarie e secondarie, persone fondamentali per garantire il diritto allo studio e alla socialità dei ragazzi disabili.

Nell’attesa di conoscere le decisioni definitive da parte del Comune di Milano - sono previsti, proprio in questi giorni, incontri e tavoli di discussione in merito - vogliamo condividere con tutti voi le parole di Francesco, ben consapevoli che si tratta di un problema diffuso a livello nazionale e che, purtroppo, potrebbe coinvolgere migliaia di ragazzi come Francesco.
Segnaliamo, infine, a tutti i nostri Soci e Lettori che, probabilmente a seguito della pubblicazione di questa lettera, Francesco è stato invitato a parlare anche in diretta tv su SKY TG24, nel pomeriggio di giovedì 20 settembre, a partire dalle ore 15.30. (R.L.C.)
Di seguito il testo integrale della lettera.


Caro direttore,

sono un ragazzo con disabilità, ho 17 anni e so che lottare è la regola numero uno, se vuoi sopravvivere. Per questo vi scrivo. L’anno scorso i miei genitori sono ricorsi in tribunale contro il ministero dell’Istruzione e, vincendo la causa, hanno ottenuto il ripristino delle ore di sostegno cui avevo diritto. Ma … la tregua è stata breve.

Quest’anno, quando è iniziata la scuola, ero in ospedale. Però le notizie mi hanno raggiunto ugualmente. Tutti i ragazzi con disabilità di Milano si sono ritrovati con la metà delle ore di educatore stanziate l’anno scorso. E il “mio” educatore, Michele, un educatore che per me era diventato un fratello maggiore, un ragazzo che mi ha sempre difeso, che sapeva prendere in giro me e i miei compagni facendomi parlare con loro, non verrà più a scuola. Lui, che considerava un “privilegio” poter lavorare con me (così mi diceva!), proprio lui, quest’anno è rimasto senza lavoro. E nessuno si è preoccupato di spiegargli perché.

So che martedì (oggi, per chi legge) il sindaco parlerà con i rappresentanti di chi ha delle disabilità e si cercherà un accordo. Ma non sono tranquillo. Anzi, sono quasi certo che la conclusione sarà sempre la solita: si parlerà di “emergenza”, invece di dirmi “ingiustizia”. Ho parlato con Michele che ha cercato di rassicurarmi: “Non te preoccupe, Frà … che ce ne frega? Noi restiamo amici. Le leggi non c’entrano con noi”. Ho parlato con mia mamma che mi ha detto, come se fosse tutto normale: “Non preoccuparti, è un periodo difficile, ma tutto si sistemerà …”.

Ho letto sul giornale che il Comune risponde dicendo: “Non preoccupatevi, i fondi stanziati sono sempre quelli …”. E allora … ??? Perché mi preoccupo ??? Ecco perché mi preoccupo: perché a scuola ci vado io, non loro; e a scuola, senza Michele, tornerò ad essere quello che non può fare niente da solo e che nessuno ascolta. Ma io, ancora, non voglio stare zitto. Perché ancora nessuno è riuscito a togliermi il diritto ad essere arrabbiato!
Francesco Gallone

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Margaret

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