Giovani: Identikit dei millennials

share on:

L'articolo di Valentina Bazzani e Manuèl Tartaglia è stato pubblicato sul DM 195.

Chi sono, cosa fanno, quali sono le aspirazioni dei ragazzi e delle ragazze con disabilità oggi? Per inquadrarli meglio è necessario tracciare il contesto in cui vivono, ovvero un Paese in costante calo demografico.
Se nel 1951 le persone con meno di trentacinque anni rappresentavano il 57% della popolazione, oggi sono il 35%. Consideriamo, inoltre, che la popolazione con disabilità si aggira attorno al 5% degli italiani, il che suggerisce un contesto in cui i giovani disabili hanno scarsa visibilità.

- Le nuove icone

- Meno libri, più PC

- Internet, il megafono dei nostri pensieri

- Studiare si può, anche all'estero

- Piacersi e piacere

- Dateci un microfono e vi racconteremo il nostro mondo

 

Le nuove icone

I punti di riferimento dei millennials – così viene chiamata la generazione nata dagli anni '80 al 2 mila - sono, al primo posto, i social network; il lavoro – massima aspirazione per la generazione precedente – occupa la seconda posizione; al terzo posto c’è lo smartphone; seguono la cura del corpo (dai tatuaggi alla chirurgia estetica) e infine i selfie. (Fonte: Censis)

 

Meno libri, più PC

Il giovane italiano medio è una persona che non legge molto (uno su due ha aperto almeno un libro nell’ultimo anno) ma che compensa con un uso assiduo del computer (l’84% dei giovani lo ha utilizzato negli ultimi dodici mesi) e soprattutto di internet (90%). Ai musei e alle mostre (il 40% circa ne ha visitato almeno uno di recente) preferisce le discoteche (56%). Per quanto riguarda gli spettacoli preferiti, il cinema occupa il primo posto, seguito dagli eventi sportivi e, al terzo posto, quelli musicali. (Fonte: Istat)

 

Internet, il megafono dei nostri pensieri

La diffusione dei social media ha permesso ai giovani di realizzarsi sfruttando le potenzialità del web. Un esempio su tutti: Iacopo Melio, ventiseienne, alcuni anni fa raggiunge la notorietà grazie all'hashtag #vorreiprendereiltreno, una campagna per l’accessibilità delle ferrovie che si diffonde e ottiene il sostegno di migliaia di persone, celebrità e istituzioni.
Oggi Melio è scrittore, opinionista e influencer (dal gergo di internet: una persona molto seguita, le cui esternazioni orientano le scelte dei suoi seguaci). Tutto questo grazie al web, utilizzato come megafono per lanciare idee vincenti. Chiediamo a Iacopo cosa significhi oggi essere un giovane con disabilità: «Lottare costantemente per veder riconosciuti anche i diritti più basilari come l’istruzione, la mobilità, il lavoro, una salute dignitosa o più in generale la Vita indipendente. È questo, in fin dei conti, ciò a cui aspiro insieme a tanti coetanei: avere gli stessi strumenti di una persona senza disabilità per avere accesso al suo stesso ventaglio di scelte e costruirmi il futuro che più mi appartiene». Cosa consiglieresti a chi cerca un modo per realizzarsi? «Non chiuderti in te stesso, non scoraggiarti, non aver paura degli altri, del mondo e, soprattutto, delle difficoltà. Abbraccia gli ostacoli invece di saltarli, trasforma i tuoi punti deboli in trampolini per fare tanti ‘salti altissimi’, come racconto nel mio ultimo libro (Faccio Salti Altissimi, Mondadori)».

 

Studiare si può, anche all’estero

Complici le conquiste in tema di diritti e accessibilità, i giovani con disabilità di oggi, rispetto ai predecessori, hanno maggiori possibilità di studiare e di spostarsi. Un progetto che sintetizza queste due esperienze è l’Erasmus, programma di mobilità studentesca dell'Unione europea creato nel 1987, che prevede la possibilità di effettuare un periodo di studio in un altro Paese europeo. Nonostante le oggettive difficoltà logistiche, sono tanti i giovani con disabilità che, grazie all’aiuto di un progetto di Vita indipendente o al sostegno della famiglia, sono protagonisti di quest’avventura, come Francesco Venturi, diciotto anni, iscritto all’Itis Marconi di Jesi e socio di UILDM Ancona, che lo scorso ottobre ha vissuto l’esperienza Erasmus con un periodo di alternanza studio-lavoro in Spagna.
«Per me è stato un grande traguardo. In questo periodo ho capito che se vuoi fortemente qualcosa e ci metti impegno e costanza, prima o poi la ottieni» spiega Francesco. «Mi hanno accompagnato i miei genitori e mia sorella. Non potendo prendere l’aereo, ho scelto il traghetto per arrivare a Barcellona e proseguire in macchina fino a Siviglia. La mattina lavoravo in un’azienda informatica, il pomeriggio uscivo: a visitare il centro storico o a fare shopping. Per gli spostamenti utilizzavo la metro, totalmente accessibile. Alla sera spesso mi trovavo con i ragazzi delle altre scuole in Erasmus. Questi compagni d’avventura ora sono diventati miei amici!».

 

Piacersi e piacere

La cura del corpo, l’estetica, l’apparire sono al quarto posto nella classifica degli interessi dei giovani. Non fanno eccezione quelli con disabilità e in particolare le donne, impegnate nella rivendicazione della bellezza senza confini, al cui proposito rimandiamo al nostro Speciale Eleganza. «La moda mi ha sempre appassionata, è un modo per esprimersi, far capire chi sei. Voglio dimostrare che un vestito può essere valorizzato anche da una donna in carrozzina» racconta Francesca Auriemma, trentenne con distrofia. Sfilando in passerella sta dimostrando che il fascino non ha confini e che le donne con disabilità possono piacere quanto le altre. Un messaggio profondo, che porta avanti la volontà di essere riconosciuti nella propria irripetibilità.

 

Dateci un microfono e vi racconteremo il nostro mondo

Che l'Italia sia un paese che dedica poca attenzione ai giovani con disabilità è un fatto inconciliabile con la voglia di esprimersi tipica della gioventù. Ecco, allora, che qualcuno si organizza e vedono la luce progetti come Radio FinestrAperta, web radio nata in UILDM Lazio nel 2012, punto di riferimento e aggregazione per diversi giovani con disabilità. La maggior parte dei redattori di questa emittente, che trasmette ogni giorno dal sito FinestrAperta.it e dall’apposita app, è formata da ragazzi e ragazze con disabilità motorie, sensoriali e cognitive, che hanno l’opportunità di far conoscere al mondo il proprio vissuto. Il tutto in un’ottica di integrazione, senza escludere redattori senza disabilità che, attratti dalla suggestione di far parte di una redazione radiofonica, vengono a contatto con i propri coetanei in carrozzina per scoprire che, in fondo, i gusti e le aspirazioni di entrambi si assomigliano molto.

Ritratto di uildmcomunicazione

uildmcomunicazione