Pensioni di inabilità, la decisione della Corte costituzionale

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Una recente sentenza della Corte Costituzionale stabilisce, in uno dei suoi passaggi, l’inadeguatezza dell’ammontare della pensione di inabilità per gli invalidi civili totali e afferma la necessità di un aggiornamento degli importi, prevedendo un aumento anche per le persone di età inferiore ai 60 anni nel rispetto di precisi criteri e limiti di reddito.

Venerdì 31 luglio in diretta sulla pagina Facebook di UILDM è intervenuta a parlarne Sara Carnovali, dottoressa di ricerca in Diritto costituzionale. Di seguito un approfondimento sugli argomenti affrontati online.

 

Le pensioni di inabilità al vaglio della Corte costituzionale: effetti, prospettive e possibili scenari futuri di cui alla sentenza n. 152 del 2020

La Corte costituzionale, con sentenza n. 152 del 2020, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’articolo 38, comma 4 della legge n. 448 del 2001 (c.d. legge finanziaria 2002), estendendo i benefici incrementativi previsti per gli invalidi civili totali ultrasessantenni ai soggetti – sempre con invalidità civile totale – che abbiano superato la maggiore età. La sentenza produce i suoi effetti solo per il futuro, a decorrere dal giorno successivo al deposito in Gazzetta Ufficiale (deposito avvenuto il 20 luglio 2020).

La decisione amplia dunque la platea dei destinatari della c.d. “norma oggetto”, ricomprendendo categorie di soggetti che fino a quel momento risultavano escluse. Rimuove così delle profonde diseguaglianze, lesive della dignità della persona umana, dando attuazione agli articoli 2 (principio solidaristico e di tutela dei diritti inviolabili dell’uomo), 3 (principi di eguaglianza e ragionevolezza) e 38 (diritto alla previdenza e assistenza sociale) della Costituzione.

Trattandosi di provvidenze economiche, la Corte non ha invece il potere di fornire protezione ad altre situazioni – distinte da quella portata alla Sua attenzione, se pur similari –, anch’esse meritevoli di tutela. Questo compito spetta infatti al decisore politico, al quale la Corte costituzionale rivolge un monito: bisognerà intervenire tempestivamente, eventualmente anche mediante un generale ripensamento della disciplina delle misure assistenziali.

Il presente contributo, a partire dall’esame del caso concreto, analizza la decisione della Corte costituzionale nei suoi passaggi più significativi e negli effetti che la stessa produce, sia a livello normativo che in concreto, sulla vita delle persone, evidenziando sotto questo profilo il ruolo fondamentale ed imprescindibile svolto dall’associazionismo nella garanzia dei diritti umani delle persone con disabilità.

 

Indice:
1. La decisione della Corte costituzionale, a partire dall’analisi del caso concreto
2. La sentenza: i passaggi di maggior interesse
3. Prospettive e possibili scenari futuri
 
Leggi l'approfondimento completo qui sotto.

 

>>>Rivedi il video dell'intervento di Sara Carnovali.
 
 
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