UILDM ha già segnalato, in occasione dell’inizio di questo nuovo anno scolastico, le carenze che gli studenti con disabilità devono affrontare ogni giorno in asili, scuole elementari, medie e superiori per riuscire ad esercitare il proprio diritto a ricevere un adeguato livello di istruzione. Ma il mondo della scuola è fatto di persone, e le persone possono e fanno la differenza anche in positivo, come per Thomas Della Latta, socio di UILDM Versilia.
Quest’anno Thomas inizia la quarta al liceo Michelangelo Chini di Lido di Camaiore, ad indirizzo Scienze Umane. Ha la distrofia di Duchenne e vive a Massarosa, provincia di Lucca, con la sua famiglia. Della sua esperienza scolastica racconta la mamma Tiziana: «L'edificio scolastico è datato, quindi di volta in volta insieme alla dirigente scolastica si è cercata l’alternativa migliore per unire l’aspetto della sicurezza al diritto di Thomas a potersi muovere in aula. In bagno non c’è il sollevatore, che ci è stato prestato dalla Sezione UILDM della Versilia. Ogni anno si cerca di fare sempre meglio affinché la situazione migliori».
Parlando invece della ormai nota copertura suddivisa tra varie figure professionali, gli anni scorsi Thomas non ha avuto problemi per coprire le 30 ore di cui ha diritto. Ma l’inizio è spesso in salita: «Purtroppo la garanzia di iniziare l’anno scolastico sapendo già che è tutto ok non c’è stata. Ma fortunatamente la conferma di avere tutte le ore di sostegno coperte è arrivata nell’arco di pochi giorni. Spero sia così anche per il 2018/2019 perché la continuità è un aspetto molto importante. Thomas ha la fortuna di avere vicino la stessa assistente alla persona, figura che viene assegnata dal Comune, dalla terza elementare. Il rapporto e la confidenza che si creano con il tempo sono aspetti preziosi, lenti da costruire e insostituibili».
Tiziana racconta anche quanto sia stata importante la presenza di compagni di classe che hanno circondato Thomas di attenzione, pensando a lui e non solo alla sua disabilità: «La gita a Paestum che hanno fatto quest’anno è stata davvero una bella esperienza. Io ero al seguito per sicurezza con gli ausili necessari ma mi sono occupata di lui solo la notte. Dalle 7 di mattina fino al ritorno serale dal giro programmato, erano i compagni a pensare a lui. Le rovine di Paestum non sono accessibili e i suoi amici hanno spostato sassi e ostacoli vari per dargli la possibilità di godersi la gita come loro. Volevano stare insieme e hanno superato insieme le difficoltà. L'esperienza di Thomas è fatta di difficoltà ma anche di grande impegno da parte di tutti - genitori, insegnanti, compagni - nel creare inclusione». (cs)