Terzo settore: da chiarire la questione detraibilità

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Il 28 novembre è stato approvato al Senato il decreto fiscale che introduce alcune modifiche al Codice del Terzo settore.

«Siamo contenti che il Governo abbia raccolto le nostre sollecitazioni per recuperare almeno alcune di quelle modifiche che non erano state inserite nel decreto correttivo al Codice», commenta Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo settore, di cui fa parte anche UILDM.

La correzione all’art. 33 consentirà alle associazioni di volontariato di autofinanziarsi utilizzando al meglio le proprie strutture e l’iniziativa dei volontari. L’articolo prevede inoltre l’estensione, anche alle imprese sociali, della possibilità di utilizzare i titoli di solidarietà per sostenere e potenziare le proprie attività.

La criticità, invece riguarda, l’articolo 83 sul tema delle erogazioni liberali. «Il nuovo testo - continua Fiaschi - si presta ad interpretazioni contraddittorie. Di fatto, mentre è apprezzabile l’eliminazione delle parole “in denaro” dal secondo periodo del primo comma, non lo è nel primo. Il rischio è che in fase applicativa alcune interpretazioni possano far ritenere esclusa la detraibilità delle erogazioni in denaro effettuate da persone fisiche a favore degli Enti di Terzo settore. Un effetto contraddittorio rispetto agli intenti del Codice del Terzo settore e negativo per le attività degli enti perché non verrebbero più favorite le donazioni private. Ci preme ricordare come l’Italia sia oggi il secondo paese in Europa per donazioni delle persone fisiche dopo UK e tra i primi cinque per le donazioni da imprese (dati European Research Network on Philantropy), un risultato virtuoso frutto della sensibilità civica e della generosità degli italiani, ma anche di politiche di sostegno alle donazioni che la Riforma del Terzo settore ha inteso consolidare e rafforzare. Una corretta e inequivocabile formulazione dell’Art. 83 è quindi molto importante».

Resta però il giudizio positivo del Terzo Settore: «Con questo provvedimento – spiega Fiaschi – la nuova legislazione per il Terzo settore diventa più stabile ed efficace. Servono ancora alcuni importanti passaggi, primi fra tutti, la creazione del Registro unico nazionale e il decreto che definisca le cosiddette “attività diverse”, ma il complesso percorso di completamento della riforma sta proseguendo nella giusta direzione».

Il decreto passa alla Camera, con la speranza che si possano introdurre quelle correzioni per rendere il testo uno strumento di crescita per il mondo del volontariato e del non profit.

Piena disponibilità di collaborazione da parte del Forum a Governo e Parlamento «per favorire il migliore esito degli ulteriori atti normativi che dovranno essere realizzati».

Ritratto di uildmcomunicazione

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