Tra Colline, Storia e Relax: La Vacanza di Fabio

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Una meritata vacanza di tre settimane senza ricezione telefonica, scarsissima connessione Internet e nessuna agenda in mano. È questo il viaggio scelto da Fabio Pirastu, presidente di UILDM Pavia. 

Con la sua carrozzina elettronica, Fabio si è cimentato insieme alla sua famiglia in questa esperienza dal profumo di libertà. Ecco com’è andata:

Come hai vissuto questi giorni?

«In totale relax e con la voglia di scoprire paesaggi e scorci un po' fuori dalle classiche mete turistiche dei colli fiorentini e della Toscana. Dopo un po' di anni di vacanze fatte di km in macchina alla scoperta di posti nuovi e di cambi albergo; abbiamo deciso di prendere un unico punto di partenza in posizione strategica, che ci permettesse delle escursioni quotidiane. Il centro di tutto però è stata la ricerca di un luogo tranquillo, una "base" che permettesse di ricaricare le batterie».

Qual è stata la motivazione portato a scegliere questo tipo di viaggio?

«Per la mia famiglia è stato un anno molto intenso di attività: dall'esame di maturità di nostra figlia, al lavoro nella sartoria di mia moglie, a diverse attività associative da portare avanti che si sono sviluppate in Sezione per me. Individuato il periodo, mi sono attivato per trovare un posto che potesse trasmettere pacatezza e la bellezza della natura. Mi è venuto in mente quel pezzo di strada tra Firenze e Siena che ho fatto l'ultima volta per arrivare a Roma all' incontro con papa Francesco. Quei colori, quelle colline erano la risposta giusta».

E l’organizzazione com’è andata?

«Ho sfruttato la comodità di una piattaforma come Airbnb. L'aggiunta di qualche filtro per la ricerca mi ha permesso di trovare la nostra soluzione ideale: un cottage sulle colline fiorentine vicino a Certaldo, il borgo nativo di Boccaccio. Un primo messaggio al proprietario per chiedere conferma di quanto dichiarato sull'accessibilità ed un'occhiata più attenta alle foto dell'appartamento. Escludendo a priori delle mete troppo affollate, la vacanza ha voluto ruotare intorno alla visita di piccoli borghi e viste panoramiche senza però escludere la visita ad alcune città come ad esempio Pistoia e Lucca. La sera si pensava a cosa poter fare il giorno dopo tenendo conto del tempo e delle energie che si volevano mettere in campo.».

Hai trovato barriere architettoniche?

«Durante questo viaggio sono stato piacevolmente sorpreso: molti negozi di Certaldo hanno sostituito il gradino d'entrata con una comoda rampa e la funicolare che permette di salire al borgo alto è completamente accessibile. Per raggiungere il borgo antico di Colle Val d'Elsa è possibile utilizzare un ascensore pubblico, completamente accessibile e ben inserito anche dal punto di vista architettonico nella cornice storica. L'accesso ad alcuni musei invece non è ancora pienamente accessibile e, dove sono state poste rampe, la loro pendenza si somma a quella della strada. Questa vacanza era stata pensata per ammirare la natura e paesaggi mozzafiato, per cui anche quei pochi posti dove risultava difficile entrare, non hanno rovinato il clima della vacanza».

Qualche consiglio ai nostri lettori?

«In caso di carrozzina manuale un buon accompagnatore con scarpe comode e parecchio fiato, in caso di carrozzina elettronica una cintura a pettorina o una buona bascula possono aiutare. Quando si parla di barriere architettoniche durante le vacanze resta sempre il rischio di trovare qualche brutta sorpresa nell'alloggio che si è scelto, in questo caso la tranquillità che avevo nasceva dalla credibilità del portale a cui mi sono appoggiato. Il proprietario dell'appartamento dopo aver sentito le mie necessità, si è attivato costruendo una pedana per superare il gradino d'ingresso  e, su mio suggerimento, rimuovendo i tappeti del Cottage per agevolare la mia mobilità all'interno dell'appartamento».

Cosa significa per te accessibilità ?

«Per me accessibilità è sinonimo di partecipazione. È un concetto che negli ultimi anni sto cercando di sviluppare al di là delle barriere architettoniche, ritengo che accessibile sia un luogo nel quale oltre a poter entrare fisicamente ci si possa sentire accolti come persone. I luoghi accessibili una volta resi tali però vanno frequentati, vissuti con partecipazione anche da parte di chi ha lottato perché questi rispettassero la norma».

Il momento più emozionante di questi giorni?

«Quando si fa un viaggio si mescolano tantissime emozioni, dall'ansia dell'arrivo del primo giorno alla malinconia dell'ultimo giorno, un'altalena continua di stati d'animo ogni giorno differenti. È stato emozionante guardare l'infinità dei panorami dai punti diroccati di qualche borgo, ammirare il cielo dipingersi di tutte le tonalità del rosso al tramonto . Un paio di giorni il temporale ha voluto farla da padrone, facendo echeggiare nel silenzio più assoluto della campagna il rumore di tuoni e le gocce d'acqua che picchiavano sugli ulivi e sulla vite. Dover scegliere un solo momento emozionante è davvero difficile se non impossibile».

Cosa porterai a casa?

«Nella valigia di ritorno ho messo serenità, buon umore, energia positiva e l'importanza e la bellezza delle piccole cose: la tolleranza e l'ascolto, la cordialità di sconosciuti incontrati in un mercato che hanno voglia di raccontarti la storia del luogo offrendoti un bicchiere di vino, l'interesse di un host di un appartamento ristrutturato in modo accessibile che ti chiede consigli su come migliorare ulteriormente l’accessibilità».

Il paesaggio più bello ?

«Tutta la vacanza era nata dalla volontà di cercare scorci e panorami mozzafiato. Oltre a tutti i punti panoramici, devo dire che resta sicuramente indimenticabile il paesaggio che si poteva scorgere nel tragitto che percorrevo in auto per raggiungere dal casale il borgo di Certaldo. Dopo una piccola salita, una curva a sinistra e l'inizio di una discesa, si apriva un panorama meraviglioso che permetteva di ammirare sulla destra il borgo \di Certaldo e sulla sinistra quello di San Gimignano, entrambi arroccati nei punti più alti dei due colli, con il loro color mattone a dominare il verde degli ulivi e delle vigne sottostanti».

Che tipo di vacanza prediligi in genere?

«Sono un viaggiatore, una persona a cui piace viaggiare senza per forza avere una meta definita. La mia vacanza tipo si costruisce con un viaggio in auto magari a tappe, un punto base dal quale poter fare escursioni vivendo i luoghi e girando per le strade. Cercare di fissare quindi qualche obiettivo principale ma senza essere troppo vincolati costruendo quindi di giorno in giorno le cose da fare».

Che messaggio ti senti di lanciare alle persone con disabilità che non viaggiano per evitare disagi?

«Vorrei dire quello che spesso dico a tutti quei soci che bussano alla porta della nostra Sezione: "ma davvero pensi che la tua vita sia condizionabile per un dislivello di qualche cm?". Non lasciamo che la nostra libertà e la nostra possibilità di crescita siano condizionate da scale o scalini, da porte strette o abitudini che non riusciamo o vogliamo cambiare, lasciamo che una specie di responsabile irresponsabilità ci guidi verso la soluzione di problemi che pensavamo irrisolvibili. Provate a vedere già il risultato finale, se volete raggiungere un determinato luogo non date per scontato che si debba percorrere la linea retta ma, insistete e trovate dei percorsi alternativi per arrivare all'obiettivo».

(v.b.)

Ritratto di uildmcomunicazione

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