UILDM e FISH aderiscono alla campagna “Dateci i dati!”

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UILDM e FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione “Dateci i dati!”, lanciata nei giorni scorsi dal Centro Informare un’H per promuovere indagini statistiche sulla violenza contro le donne con disabilità.

La campagna intende chiedere delle integrazioni alla Proposta di Legge n. 2805, “Disposizioni in materia di statistiche in tema di violenza di genere”, già approvata al Senato e che ora è in attesa di approvazione alla Camera dei Deputati.
La Proposta di Legge ha una rilevanza strategica nel contrasto alla violenza di genere perché sistematizza la raccolta dati su questo fenomeno disponendo che l’ISTAT (Istituto nazionale di statistica) e il SISTAN (Sistema statistico nazionale) realizzino, «con cadenza triennale, un’indagine campionaria interamente dedicata alla violenza contro le donne che produca stime anche sulla parte sommersa dei diversi tipi di violenza».

Dichiara Simona Lancioni, responsabile del Centro Informare un’H: «Il provvedimento, pur essendo apprezzabile nelle sue finalità e nei contenuti, si configura discriminatorio sulla base della disabilità per due motivi: perché non prevede che i dati raccolti nelle indagini triennali vengano disaggregati anche per la variabile della disabilità, e perché non prescrive che le rilevazioni previste per i centri antiviolenza e le case rifugio raccolgano informazioni sull’accessibilità di luoghi e servizi. Riconoscendo l’importanza del provvedimento, la campagna non è volta a fermarne l’iter, cosa che molto probabilmente ne impedirebbe l’approvazione entro la fine della legislatura, bensì ad attivare la procedura prevista nella stessa Proposta di Legge in base alla quale la Ministra con delega alle Pari Opportunità, a cui è affidato il potere di indirizzo in merito all’individuazione delle esigenze di rilevazione statistica in materia di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne, può integrare i quesiti già previsti nel testo con appositi provvedimenti volti a sanare le criticità riscontrate. La questione è tutt’altro che secondaria perché le donne con disabilità sono esposte alla violenza di genere più delle altre donne e la mancanza di dati statistici impedirebbe di definire politiche di contrasto alla violenza specifiche per le loro caratteristiche. La rilevazione sull’accessibilità dei centri antiviolenza e delle case rifugio ha invece lo scopo di individuare le barriere di varia natura che le donne con disabilità incontrano nell’accedere a questi servizi, e definire un piano di abbattimento delle stesse.»

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(ap)

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