Gilberto Dati è il presidente della Sezione UILDM della Versilia. Ha 49 anni e la diagnosi di SMA è arrivata quando ne aveva 14. Si ritiene una persona fortunata perché nel suo percorso di vita ha incontrato persone che non hanno mai costruito muri ma ponti. È volontario UILDM da pochi anni ma da subito ha iniziato a proporre e mettere in atto iniziative di diverso tipo.
Come hai incontrato UILDM?
I miei genitori conoscevano la Sezione già da tempo, da quando ho ricevuto la diagnosi di SMA. Mentre io sono arrivato verso la fine del 2015. Mia moglie mi aveva convinto a rifermi appunto alla Sezione per un servizio di neuroriabilitazione e nel tempo è diventata una seconda casa. Grazie alla mia esperienza di lavoro, sono stato amministratore contabile per molti anni, ho iniziato a dare una mano con i conti. Ho visto le attività in essere e io stesso ho potuto proporre molte idee che sono diventate poi realtà. La sfilata del 2018, alla quale abbiamo partecipato con un carro dedicato al tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche, è stata una bellissima esperienza. Il maestro che ha costruito il carro è un mio caro amico e l’esperienza è partita così.
Come è stato l’impatto con la malattia?
Avevo circa 14 anni e in tre mesi, nel periodo della crescita, ho perso l’uso delle gambe a causa della SMA. Ma ho accettato la mia malattia e questo mi ha consentito di mostrare agli altri prima Gilberto, e poi la carrozzina. Ho avuto poi la fortuna di avere una gioventù serena e di aver lavorato, incontrando sempre persone che hanno cercato di costruire soluzioni e non problemi.
Cosa bolle in pentola in Sezione?
Da poco è nata la squadra di wheelchair hockey “Sea Wolf”, un progetto al quale tengo molto perché lo sport è uno strumento di inclusione unico. Ma stiamo lavorando anche all’utilizzo della casa-vacanze, che al momento serve per il periodo estivo, anche per l’inverno. Soprattutto per i giovani della Sezione, che in questo modo avrebbero uno spazio adeguato alle loro attività.
Cosa significa per te essere volontario?
In UILDM ho trovato ossigeno! Per me aiutare gli altri è una cosa spontanea e ognuno di noi ce l’ha dentro. Prima di tutto sono contento io di cosa posso fare per chi mi sta intorno, sapere di essere utile è bellissimo. Ho la fortuna di incontrare molte famiglie e non a caso cerco subito di coinvolgere i bambini nelle nostre attività, prima si inizia, meglio è! Anche mia figlia e mia moglie sono presenti e in casa si parla molto della Sezione, è un altro modo di stare insieme.
(Chiara Santato)