Un’impresa sportiva incredibile a sostegno di UILDM e Telethon. Nella notte di venerdì 14 settembre Virginia Tortella, 49 anni, soprannominata “la Rana del Garda”, ha attraversato il lago nuotando per circa 30 km nel punto più largo, da Padenghe (BS) a Peschiera (VR). Partita alle 22.26 di venerdì sera è arrivata alle 14.20 di sabato 15 settembre, sfiorando due temporali e sfidando il vento e le onde.
Sei la prima donna ad aver attraversato il Garda nuotando tutta la notte. Un’impresa titanica. Come ti senti ad essere stata pioniera in questo?
«Sono la prima e unica ad averlo fatto a rana, ma a me sembra normale. L’acqua è il mio elemento».
Questa però non è la tua prima sfida…
«Lo scorso anno ho attraversato il tratto di lago da Sirmione a Pacengo (10 km) in memoria di mio fratello Massimiliano, seguendo a ritroso le bracciate di un'impresa che lui aveva già compiuto nel 1991. Massimiliano è mancato a soli 38 anni nel 2009, dopo una lunga malattia. Mio fratello era un grande nuotatore, aveva attraversato anche lo stretto di Messina andata e ritorno a rana».
Un gesto memorabile per UILDM e Telethon. Come mai questa scelta?
«Quando ho deciso che stare nel lago mi era piaciuto e che avrei voluto attraversarlo anche nel punto più largo e più lungo, ho voluto dare una finalità a questo ipotetico progetto. Guardando la mia amica Ornella, socia di UILDM Verona, pensavo alla sua forza e al suo esempio nonostante la malattia. Per questo ho deciso che avrei voluto devolvere una parte di quanto avrei ricavato da questa performance all'associazione che la sostiene e l'altra parte per la ricerca scientifica. Ho chiamato un graphic designer e gli ho chiesto di farmi un logo che mi rappresentasse, così da produrre magliette e cappellini con cui avrei potuto ricavare i fondi. Ornella ha creato il Fan club della rana in mio onore per sostenermi, prepararmi un arrivo speciale, torte meravigliose e tanto tifo».
La tua amicizia con Ornella è preziosa e significativa. Cosa rappresenta per te?
«Ornella per me rappresenta la forza di vivere, di combattere e di essere normali».
Come ti sei preparata a questa impresa?
«Ho creato un team di persone che mi hanno seguita nella preparazione: Nicola Valenzin, coach, Denis Codognato, preparatore atletico e massaggiatore, Manfredini Lorenzo, psicoterapeuta sportivo, Diego Mazzola, maestro dei venti, Stella Giulia Pontarollo e Nicola Sponsiello, nutrizionisti e Daniele Trevisani, mental coach e bioenergetica. Mi sono allenata sei giorni su sette in acqua ed in palestra. Il problema è stato che non avendo mai fatto sport in vita mia in questi due anni ho dovuto creare un corpo in grado di reggere lo sforzo».
Il momento più difficile della traversata?
«Il momento più difficile a 3,5 km dall’arrivo, un dolore lancinante al braccio e gamba sinistra».
Il momento più emozionante?
«Nuotare durante la notte. C’è stato un momento in cui tutte le barche che mi seguivano erano spente, il mio coach sul kayak si è allontanato un attimo e io ho nuotato sola nel buio della notte. Ho rallentato, tirato fuori la testa dall’acqua e guardato il cielo stellato, l'orizzonte pieno di luci dei paesi che circondano il lago, i lampi di un temporale passeggero verso Lazise. In quell'istante ho pensato di essere nel posto più bello del mondo. Per tutta la traversata mi hanno seguita la protezione civile, mio marito con la barca a vela, i miei figli su due differenti imbarcazioni».
Come hai superato imprevisti e paure?
«Quando ho avuto dolore prima di arrivare a Peschiera ho pensato ad Ornella, Pier, Simone e a tutte le persone che ho conosciuto in UILDM. Al fatto che loro quel dolore lo vivono 24 ore al giorno ed io avrei dovuto solo sopportarlo per altre 2 forse 3 ore. Era nulla, dovevo smettere di pensarci e meritarmi la mia traversata».
Le tue imprese sportive sono una metafora di come si possano superare le sfide nella vita. Quali sono gli ingredienti necessari?
«Credo sia fondamentale la motivazione e la testa, dove il corpo non arriva la mente umana raggiunge traguardi incredibili. Ognuno di noi ha le risorse dentro di sé, deve solo individuarle ed utilizzarle per ottenere un risultato».
(v.b.)