Volare? Diritto negato

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Diritto alla mobilità ancora una volta negato a una persona con disabilità. È quello che è successo a Giovanni D’Aiuto, presidente della Sezione UILDM di Palermo, domenica 1 dicembre.

Giovanni ha una patologia neuromuscolare e si muove in carrozzina elettrica. Venerdì scorso si imbarca su un volo di Ryan Air, da Palermo a Treviso, per partecipare a un corso di formazione per allenatori di wheelchair hockey in programma a Lignano Sabbiadoro.

«Il viaggio di andata non ha avuto intoppi. Io mi muovo in carrozzina elettrica e la compagnia aerea qualche giorno prima mi ha contattato per avere informazioni dettagliate sul tipo di ausilio e sul tipo di batterie che la alimentano. Per ogni evenienza ho portato con me tutta la documentazione e le schede tecniche».

I problemi iniziano la domenica a Venezia, al banco del check in del viaggio di ritorno. «Per il ritorno avevo acquistato un biglietto aereo della compagnia Volotea». Nei giorni precedenti al viaggio la compagnia aveva richiesto ulteriori informazioni sul tipo di carrozzina e sull’assistenza di cui avevo bisogno, ma non sul tipo di batterie». Ed è proprio con le batterie che nascono i problemi. Il personale addetto al check in non permette a D’Aiuto di partire dichiarando che, secondo il regolamento, le batterie superano la potenza massima consentita per viaggiare su un aereo. «Ho chiesto di vedere il regolamento, ma ho ricevuto risposte molto vaghe. Ho spiegato che, se si trattava delle batterie, potevano essere tranquillamente sigillate per viaggiare in sicurezza essendo a tenuta stagna. Ho presentato tutta la documentazione in mio possesso, ma non ho avuto risposte dalla compagnia».

Volotea non cambia idea e D’Aiuto non riesce a imbarcarsi. «Non mi sono perso d’animo e ho fatto presente l’accaduto all’Ente gestore dell’aeroporto Marco Polo e agli ufficiali di polizia sul posto».

Sono trascorse molte ore, e alle 20 D’Aiuto e il suo accompagnatore riescono a prenotare un volo per Palermo in partenza da Treviso con la compagnia Ryan Air. Alle 2 di notte finalmente atterrano in Sicilia.

«Dopo il mio ritorno a casa sono stato contattato da un referente di Volotea che mi ha offerto il rimborso per le spese sostenute, ma non ho ricevuto nessuna comunicazione ufficiale sulle motivazioni per cui sono rimasto a terra. Le batterie che alimentano la carrozzina sono sicure, basta avere alcuni accorgimenti nel trattarle. Non è giusto che mi sia stato negato il diritto di volare. Sono 30 anni che prendo aerei, in Italia e all’estero, e non ho mai avuto problemi con le compagnie aeree, tutti si sono sempre dimostrati disponibili a trovare soluzioni e alternative nei casi particolari».

Per la persona con disabilità il diritto alla mobilità resta ancora un traguardo da raggiungere. Cosa si può fare per migliorare la situazione?
«Basterebbe uniformare i regolamenti delle compagnie aeree e renderli più trasparenti. A volte basterebbe più accoglienza e disponibilità da parte del personale per trovare soluzioni alle specifiche problematiche». E più formazione sulle tematiche della disabilità. «Gli operatori negli aeroporti sono preparati ad accogliere persone con carrozzine manuali, ma spesso manca una formazione specifica su altri ausili, quali le carrozzine elettriche. Non tutte le persone con disabilità possono essere trasferite agevolmente da una carrozzina elettrica a una manuale, a causa di una certa postura o di necessità specifiche».

«Spero che questa disavventura possa essere utile agli altri viaggiatori con disabilità e alle compagnie aeree. Grazie a UILDM e alle associazioni che si occupano di disabilità possiamo trovare soluzioni per promuovere il diritto alla mobilità».

(ap)

Ritratto di uildmcomunicazione

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