Per dire basta alla violenza contro le donne

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Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la Giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne. La Giornata è stata voluta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare il brutale gesto ai danni delle sorelle Mirabal, assassinate nel 1960 perché si opponevano al regime dittatoriale in Repubblica dominicana. Anche il Gruppo Donne UILDM ha lanciato una iniziativa per dire no alla violenza contro le donne. 

Questo 2020 resterà per molto tempo nella memoria di tutti noi per tanti aspetti, compreso quello legato alla violenza sulle donne. Nel 2020 la pandemia da covid-19 e le misure adottate dai Governi di tutto il mondo per prevenire il suo diffondersi hanno peggiorato la situazione per molte donne già vittime di violenza domestica. Vista la situazione, molte donne si sono trovate a vivere sotto lo stesso tetto con il proprio aguzzino, senza possibilità di scampo. In Italia, secondo l’Istat che ha preso in esame le chiamate al numero antiviolenza 1522, durante il lockdown c'è stato un incremento delle richieste d'aiuto del 73% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un dato allarmante.

Non solo, sono ben noti i recenti e meno recenti fatti di cronaca che raccontano di violenze contro le donne con disabilità per mano di famigliari, operatori o caregiver. Le donne con disabilità, pur rappresentando il 16% della popolazione europea ossia circa 40 milioni, sono una categoria tra le più a rischio.
L’abbiamo sempre ribadito in questi anni: essere donna e persona con disabilità comporta il rischio di subire una discriminazione multipla, in quanto donna e in quanto persona con disabilità. Molto spesso le donne con disabilità sono considerate esseri asessuati: questa è già di per sé una forma di violenza perché non vengono riconosciute come persone che possono decidere autonomamente della propria vita, esprimendo la propria volontà. Se a questo dato si aggiungono violenze psicologiche o fisiche messe in atto dalle persone che si prendono cura di loro o da soggetti esterni, molto spesso si rischia che il fenomeno rimanga sottotraccia per la difficoltà a riconoscere, descrivere gli eventi e difendersi. O peggio, a denunciare per la paura di non essere credute.

Da sempre UILDM si impegna per la piena inclusione delle persone con disabilità. Ciò significa anche lavorare su tutte le forme di fragilità e di disagio, per prevenire ogni forma di violenza. Questo impegno si concretizza specialmente attraverso le attività del Gruppo Donne UILDM che fin dalla sua nascita si è espresso sui temi della violenza sulle donne con disabilità, portando avanti una riflessione che ha l’obiettivo di sensibilizzare la comunità su questi aspetti poco noti alla maggior parte delle persone.

DÌ ANCHE TU NO ALLA VIOLENZA CONTRO LE DONNE!

>> PARTECIPA AL CONTEST FOTOGRAFICO DEL GRUPPO DONNE UILDM

Lo illustra ampiamente Anna Mannara, consigliere nazionale UILDM con delega al Gruppo Donne.

Abbiamo raccontato storie, raccolto e divulgato testimonianze con l’obiettivo di far prendere consapevolezza alle istituzioni, alla società e alle stesse vittime, talvolta inconsapevoli, della violenza esercitata sulle donne, nello specifico sulle donne con disabilità.
Le storie che abbiamo raccolto hanno evidenziato quanto la violenza, in qualunque modo venga esercitata, abbia sempre un denominatore comune ma abbiamo anche fatto luce sulla specificità che assume quando la donna che la subisce ha anche una disabilità fisica e/o psichica.
Abbiamo collaborato con le nostre Sezioni territoriali e siamo state invitate da altre associazioni a relazionare sul tema, proprio perché abbiamo acceso un faro su un problema che troppo spesso viene negato, passa sotto silenzio o è difficile da riconoscere. Continueremo a raccogliere e divulgare testimonianze, a organizzare incontri dedicati al tema della violenza sulle donne con disabilità.
Il lavoro che vorremmo portare avanti come Gruppo per i prossimi mesi sarà quello di verificare se i centri antiviolenza esistenti in Italia sono strutturati per accogliere anche persone con disabilità e, contemporaneamente, verificare altre possibili sedi di accoglienza.

 

>>>Il sito gruppodonne.uildm.org è una miniera di materiale utile per approfondire questo tema

Per approfondire.
Anche FISH – Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap recentemente ha prodotto “La multidiscriminazione delle donne con disabilità", un kit informativo rivolto a donne con disabilità, famiglie, associazioni, operatrici e operatori di settore. Il testo è disponibile a questo link.

 
Per avere aiuto o anche solo un consiglio chiama il 1522, il numero è gratuito anche dai cellulari.
Il 1522 è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero, gratuito è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.
Ritratto di uildmcomunicazione

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