La crisi e il mondo associativo

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La crisi economica e delle relazioni globali è entrata prepotentemente nell’agenda quotidiana di tutti noi. Il lungo ciclo dei debiti sovrani è appena agli inizi e varie voci autorevoli sostengono che avrà pesanti ripercussioni almeno per tutto il prossimo decennio. Insomma, non proprio un futuro roseo. Ma le Associazioni delle persone con disabilità sono abituate a gestire situazioni delicate, difficili e quasi sempre con esigue disponibilità economiche rispetto alle esigenze.

Il tavolo dei relatori

Un momento del Convegno del 6 marzo, da sinistra ci sono Natascia Astolfi, Pietro Barbieri, Franco Bomprezzi e Maria Guidotti

Il futuro delle realtà associative no profit e i mezzi migliori per affrontarlo sono stati i temi del Convegno sulla Disabilità: Sosteniamo i nostri diritti. Come affrontare la crisi? Con quali strumenti e quali priorità? tenutosi il 6 marzo presso il Palazzo del Lavoro GI Group a Milano. Il seminario, organizzato e promosso dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), è stato un importante appuntamento per discutere di come affrontare con consapevolezza e capacità decisionale le conseguenze che la crisi avrà soprattutto per le fasce sociali più deboli, come le persone con disabilità e le diverse  associazioni che sostengono i loro diritti.

E’ emerso dal dibattito moderato da Franco Bomprezzi, giornalista del settimanale Vita, direttore responsabile della nostra rivista nazionale DM e collaboratore della rubrica Invisibili-Salute del Corriere della Sera, come la crisi abbia accelerato fortemente i tempi delle decisioni strategiche per tutto il Terzo Settore, il mondo del No Profit e delle Associazioni di persone con disabilità. C’è la forte presa di coscienza che sia necessario intervenire ora con scelte oculate e di lungo respiro. Anche per lo Stato sembra proprio che non sia più il tempo delle piccole modifiche temporanee ma di estese riforme strutturali. Pietro Barbieri, presidente FISH, ha citato i dati Istat del 2008 sulla spesa complessiva nazionale per i Servizi Sociali, cifra che si aggira sui 6 miliardi e mezzo di euro, un terzo dei quali utilizzati per sostenere la disabilità. Si tratta di statistiche ufficiali pre-crisi e sono previsti, notizia drammatica, ulteriori tagli rilevanti alla spesa sociale per il 2012-2013. «Il tema all’ordine del giorno è la consapevolezza del nostro punto di partenza, dobbiamo sapere chi siamo e da dove veniamo - afferma Barbieri -. Come Associazioni e membri della Società Civile abbiamo sempre più bisogno di progettualità e non possiamo assistere senza dire nulla al rischio di vedere tagliati i livelli essenziali di assistenza. Lo Stato italiano assorbe circa il 47% del Pil dalla collettività ed eroga soltanto lo 0,4% ai Servizi Sociali. Il nostro obiettivo è quello di estendere i finanziamenti pubblici almeno all’1%. Altro elemento da considerare – continua il presidente FISH – è che dall’anno prossimo dovrebbe scattare il federalismo fiscale, dando ai vari comuni la possibilità di gestire le proprie  risorse sul territorio,  e mi auguro che non vengano tagliati ulteriormente i servizi alla persona con disabilità. Per quanto riguarda il lavoro la situazione è molto grave. Stiamo perdendo la lotta per la piena occupazione dei disabili, visto che ad oggi ha trovato lavoro solo il 20%, scaricando sulle spalle delle famiglie un onere sempre più pesante da sostenere».

Sono intervenute sull’importanza delle donazioni e sul ruolo della ricerca fondi Maria Guidotti (presidente dell’Istituto Italiano della Donazione - IID) e Natascia Astolfi (responsabile Area Fund Raising di MBS). «Questa crisi non aiuta il Terzo Settore e, soprattutto, le campagne mediatiche sui falsi invalidi non hanno gettato di certo trasparenza e positività sulla nostra realtà. Non è giusto – spiega Guidotti -  che per colpa di una macchina burocratica inefficiente e di casi di false invalidità riconosciute, vadano di mezzo tutte le altre persone che rispettano la legge». Il discorso si estende anche sul versante economico, visto che secondo il presidente dell’IID «le Fondazioni ex bancarie non possono da sole garantire i fondi per il sociale, ma occorre da subito un forte investimento pubblico per ripristinare un solido welfare». E’ stata ventilata l’istituzione di un “Giorno del dono”, grazie al sostegno e alla volontà del comitato promotore presieduto dall’ex Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con l’obiettivo di trovare nuove donazioni preziosissime per le Associazioni che stanno soffrendo di più, come quelle che gestiscono bambini con varie problematiche, disabili e anziani non autosufficienti. Natascia Astolfi ha mostrato come ci sia stata una drastica riduzione dei fondi pubblici, a fronte di un incremento del sostegno dei privati. Il 22% delle Associazioni ha dichiarato di aver ricevuto più fondi dai cittadini privati rispetto all’anno precedente. Questo aumento delle donazioni da parte delle singole persone non è però frutto dello spontaneismo popolare, ma di un lavoro capillare di alcune realtà no profit che sono state in grado di mettere in campo delle campagne di raccolta fondi molto efficaci, responsabilizzando i singoli cittadini verso una causa sociale da sostenere e finanziare con consapevolezza.

Ha partecipato al convegno anche il presidente nazionale UILDM Alberto Fontana, che ha voluto porre l'accento sul tema della rappresentanza. «In Italia le persone con disabilità rappresentano circa il 5% del totale degli abitanti, ma hanno una scarsa rappresentanza di fronte alla politica, cioè il luogo dove si prendono le decisioni concrete per stabilire ed erogare i finanziamenti. Dobbiamo denunciare la gravissima situazione che potrebbe colpire il mondo del Sociale, delle persone con disabilità, del Terzo Settore, delle Associazioni No Profit in tutta Italia. Devo dire – dichiara Fontana – che per il 2012 c’è il rischio che, a causa di nuovi eventuali tagli, venga eliminato il Progetto di Vita Indipendente a cui noi della UILDM teniamo tantissimo da sempre! Di certo, possiamo lottare per opporci a questa eventualità, purtroppo però non siamo in grado di combatterla». Sul versante economico focalizza il suo intervento anche Bernardino Casadei, Segretario Generale ASSIFERO (Associazione Italiana Fondazioni ed Enti di Erogazione). «Bisogna far capire allo Stato che le persone con disabilità non sono un peso ma possono diventare una opportunità per la nostra società. Vorrei poi che si faccia una profonda riflessione sul valore dei diritti da difendere e basta, bensì di introdurre anche il fattore delle emozioni, diamo un segno alla nostra vita perché il mondo del privato sociale è ricco di esperienze magnifiche. Il nostro obiettivo – puntualizza Casadei – è creare opportunità per ripensare alla comunità, attraverso il capitale sociale che diventa sviluppo economico per l’intero sistema Paese».

Da segnalare inoltre le parole pronunciate dal direttore della LEDHA - Lega per i diritti delle persone con disabilità Giovanni Merlo sulla situazione particolare di crisi. «Molte volte si pensa solo a Roma, invece è importante dire che le decisioni a livello territoriale sono quelle determinanti per la vita di tutti i giorni delle persone con disabilità. Quest’anno – afferma Merlo – sarà l’anno della verità per vedere se saranno fatte scelte a favore o contro i diritti dei disabili. Davanti ad una politica un po’ miope, noi abbiamo la responsabilità fondamentale di fare informazione, facendo circolare le scelte positive che alcuni comuni stanno realizzando a favore del mondo dei disabili. Ad esempio dobbiamo essere più attenti a difendere il diritto a vivere domiciliati».

Proprio perché i tagli previsti colpiranno soprattutto le prestazioni erogate alle singole persone, per le Associazioni sarà rilevante creare un’unione di intenti, non far sentire sole queste persone che subiranno le conseguenze amare dei tagli, stringere alleanze e partecipare attivamente e con proposte ai tavoli decisionali della politica. Organizzazione sul territorio e partecipazione saranno due elementi imprescindibili per i tempi duri che ci aspettano. Esserne consapevoli è già un punto di forza. (R.L.C.)

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Margaret

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