Viaggio alla scoperta dell’essenzialità della vita

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Davide Tamellini - Foto di Giulia Adami Davide Tamellini - Foto di Giulia Adami

“Una crepa non è disperazione/ ma un porgere ascolto alla propria identità/ che ha bisogno di cambiare, di sfaldarsi/ di sgretolarsi per ritrovare un nuovo epidermide/ E’ un ricominciare a vivere”.

Domenica 3 novembre, ore 16 - Sala Birolli, Verona: presentazione del libro La cura dell'essenziale, di Davide Tamellini 

Dalla bellezza di condividere la parola poetica con le persone che vivono insieme a lui la quotidianità e con tutti coloro che ha occasione di conoscere, nasce l’idea del nuovo libro di Davide Tamellini, pedagogista e poeta che vive a Lavagno (Verona), socio da molti anni della UILDM Sezione di Verona e che, in passato, è stato  anche consigliere nazionale.

La cura dell'essenziale, la nuova raccolta di poesie di Davide, si rifà ad una corrente filosofica chiamata Stoicismo. Epitteto e Seneca predicavano “la cura dell’essenziale” per vivere bene con se stessi, in armonia con la natura divina, e sopportare le difficili condizioni del Periodo Romano. Oggi, si vivono altre difficoltà legate all'attuale periodo storico e "l'attenzione all'essenzialità della vita" può essere una "medicina" per far ritrovare l'entusiasmo e dire "sì", alla vita stessa.

In movimento, la prima opera letteraria di Davide, conteneva poesie molto intime che ne hanno accompagnato la crescita. La cura dell'essenziale, invece, è un libro più' maturo, filosofico, critico, in cui lo stesso autore ammette di aver osato un po' di più, sia nello stile di scrittura sia nei temi proposti nelle poesie. Forse anche per confrontarsi su questi aspetti, Tamellini sente il bisogno del contatto con i lettori, ciò che spera di avere nei prossimi incontri di presentazione del libro.

«E' una raccolta di una cinquantina di poesie - ci spiega Davide - di carattere ermetico, in verso libero.  Mi piace giocare con le parole, utilizzarne poche ma cariche di metafore, di concetti filosofici e di aspetti quotidiani. Sono poesie varie, senza un filo conduttore preciso, se non quello dei miei pensieri, delle mie emozioni, delle gioie, delle tristezze, della bellezza della quotidianità, dell’aspetto spirituale dell’uomo. Si passa da poesie dove emerge la nostra superficialità, l’incapacità all’ascolto di ciò che ci circonda, il nostro egoismo, la nostra arroganza, a poesie con le quali voglio indicare una via da coltivare, quella dell’amore. È l’amore che genera gli uomini, le relazioni umane, le arti. Altre poesie vogliono riportare il nostro sguardo a cogliere quello che non riusciamo più a vedere. Dobbiamo trovare il desiderio di dialogare dell'uomo con la natura, di riscoprire le proprie origini per continuare il progresso della civiltà».

Scrivere poesie significa, molto spesso, scrivere di noi stessi, rimanere a nudo con la propria anima per cercare di essere quanto più puri possibile dinanzi a chi ti ascolta. Davide non si nasconde, anzi, si offre a tutti con un messaggio chiaro e forte, tornare a vivere con entusiasmo, credere nella vita come forma e sostanza di un viaggio lungo e tortuoso ma che vale la pena affrontare perché meraviglioso. La poesia, con il suo linguaggio metaforico, riesce a cogliere il "sentire originario" presente in ognuno di noi, cioè quell'energia che ci permette di "resistere", di "costruirci ogni giorno una nuova identità" e di "vivere responsabilmente".

Siamo dunque molto felici di questa nuova esperienza di Davide cui va il nostro "In bocca al lupo" e un ringraziamento particolare per aver voluto condividere con noi le sue emozioni e i suoi pensieri più intimi. Domenica 3 novembre, alle ore 16 a Verona, alla Sala Birolli (Via Macello 17), Davide sarà felice di intraprendere quel viaggio poetico alla scoperta dell’essenzialità della vita con tutti coloro che vorranno partecipare alla presentazione del suo lavoro. (A.P.)

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Margaret

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